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Ernesto Bisi, 1880 da Niviano a Pittsburgh con successo!


Ernesto Maria Bisi

Ernesto Bisi, un giovane emigrante che grazie alle sue doti imprenditoriali diventò in
pochissimi anni uno dei più importanti magnati del Nord America nel campo pastiero,
fondando una grande fabbrica, la “United States Macaroni Factory”.

“la sua vera storia dalla ricerca di Luciano Garbi”

Ernesto Maria Bisi, era nato a Niviano il 9 gennaio 1858 da Antonio Lodovico Fiorenzo (muratore) e da Barbieri Delfina (tessitrice). Nell’arco di otto anni suo padre riuscì a diventare “stradaiolo”, la professione che già era stata del nonno Francesco. In quei tempi di miseria, essere cantoniere governativo era una fortuna, permetteva di sfamare diverse bocche. Nel 1861 avvenne l’unità d’Italia ma a partire dallo stesso anno iniziò anche il grande esodo verso il “Nuovomondo” e anche Ernesto Bisi, crescendo, veniva sempre più attratto dal sogno americano che lasciava intravedere un futuro migliore. Aveva solo 22 anni quando lasciò i genitori ed i sette fratelli nati dopo di lui. Nell’aprile 1880 si imbarcò nel porto di Le Havre sul bastimento “France”, un “clipper” a vapore lungo 117 metri, dotato di tre alberi e due ciminiere. Partire dal porto di Le Havre, fino al 1885 ca., fu una delle vie più praticate per l’espatrio verso le Americhe. Per molti emigranti italiani che non erano in possesso di regolare passaporto, era sufficiente presentare, sia alla frontiera che all’imbarco dei bastimenti francesi, il contratto d’espatrio precedentemente stipulato con le agenzie rappresentanti gli armatori Francesi in Italia e vistato dagli Agenti Consolari. Bisi, che sul libro di bordo, era registrato come “farmer” (contadino), viaggiò in classe economica, ponte di 3° (steerage) pagando forse le mitiche 100 lire, proprio come si faceva riferimento nella canzone “Mamma mia dammi 100 lire che in America voglio andar...” e quello forse era il costo del biglietto in terza classe... Ernesto arrivò a Castle Garden in New York, il 1 maggio 1880. Rimase a New York per qualche anno guadagnandosi da vivere lavorando nel business della frutta e arrotondando con la musica, suonava egregiamente il mandolino... Nel 1884 si trasferì nella città di Pittsburgh, Pennsylvania, che in quel periodo si stava espandendo a vista d’occhio grazie all’estrazione del carbone e alla produzione di acciaio. Bisi è registrato nella “City Directory del 1884” (elenco delle mansioni), come “musician e salesman” (musicista e venditore). Infatti era stato assunto come commesso-venditore nel negozio di Frank Bonistalli, un italiano nato a Fucecchio (Livorno) nel 1833 e arrivato in America per la seconda volta attorno al 1868. Anche lui rimase a New York alcuni anni e nel 1871 sposò, Emilia Biagiotti nata nel 1850 a Monsummano, in Prov. di Pistoia, da Raffaele ed Elena Casciani. Il Bonistalli gestiva insieme alla giovane moglie, coadiuvato da due fratelli e dallo suocero, il ristorante di Francesco Martinelli. Nel 1873 ca. anche Frank e famiglia si spostarono a Pittsburgh dove lui iniziò come autista (driver) ed in seguito aprì un negozio di frutta e pasticceria. L’arrivo di Ernesto, giovane ed intraprendente, fu un evento positivo e già dopo un anno lui contava più di un venditore... gestiva l’ufficio vendite, migliorando anche i guadagni e nel 1886 convinse il Bonistalli a mettersi in società, fondarono la “Bonistalli&Bisi” nella quale aveva parte anche la moglie Emilia. Affittarono una nuova sede, un edificio di quattro piani al 9-10 Diamond Square; il negozio drogheria occupava il piano principale ed aveva una superficie di 5 x 25 mt. Ed era situato nel centro della città, una posizione strategica per fare del buon commercio. Cambiarono linea di prodotti e grazie anche all’esperienza di Frank nel campo della navigazione, in passato aveva navigato molto prendendo anche una nota di merito dalla Navy (Marina Militare-Usa), entrarono nel commercio all’ingrosso diventando in poco tempo diretti importatori e rivenditori di prodotti Spagnoli, Francesi, Tedeschi, Austriaci, Russi ed Italiani, quali vini, liquori e specialità varie. Il loro negozio era ben organizzato e pulito e loro mantenevano buone relazioni con i produttori leader dell’Europa del Sud dai quali ottenevano buona qualità di merci che proponevano a prezzi competitivi. Da loro si potevano trovare delicatezze di ogni tipo, trenta varietà di maccheroni, vermicelli, sigari, frutta straniera, noci, oli vari, merci in bottiglia e una vendita all’ingrosso di vini stranieri, liquori e cordiali. Passarono alcuni anni e nel frattempo Bisi, con uno spiccato senso degli affari, aveva preso le redini per condurre la società e decise di produrre in proprio i maccheroni e altri tipi di pasta. Mise in piedi una piccola fabbrica al numero 1148 di Penn Avenue, dove lavoravano circa 10 operai. La pasta fresca era venduta anche al dettaglio nel loro negozio. Crearono un grande e prosperoso business, esteso attraverso Pennsylvania, Ohio, West Virginia, Indiana e l’Ovest, venivano spesi annualmente 100.000 $ per l’importazione di articoli dall’Italia, Spagna e Francia. Con la produzione della pasta, il lavoro aumentò moltissimo e c’era richiesta di mano d’opera ed Ernesto fece venire dall’Italia anche il fratello minore Carmelio Vittorio, che aveva 17 anni, era nato alle Piane di Rallio, Travo. Lui arrivò in America il 23 settembre 1889 con la nave La Gascogne. Nel gennaio 1891 la corte distrettuale della Pennsylvania rilasciò ad Ernesto Bisi la naturalizzazione americana ma non fu di buon auspicio in quanto solo pochi giorni dopo, la fabbrica fu completamente distrutta da un incendio, andarono persi 20.000$ tra macchinari e merci contro una copertura assicurativa di 15.000$. A causa delle merci facilmente infiammabili l’incendio fu definito “spettacolare”, andò a fuoco tutto l’edificio e dal forte odore di petrolio emanato, si sospettò fosse opera di un incendiario. Questo incidente non fermò l’entusiasmo del Bisi che ripartì con più determinazione ! Nel 1892 si verificarono diversi eventi, Bonistalli fece richiesta di pensione di invalidità, mentre la moglie Emilia presentò istanza di divorzio in quanto nel frattempo era nata una relazione con il giovane Bisi. La società si sciolse immediatamente, Bonistalli fu liquidato come socio uscente e la licenza dell’attività fu rilevata da Ernesto e anche il logo cambiò in “E.Bonistalli&Bisi” (la E. stava per Emilia). Il sodalizio sentimentale e lavorativo fu motivo di nuova energia per Emilia ed Ernesto che diedero maggior impulso anche al loro business, furono inseriti nella Storia del Commercio di Pittsburgh e parteciparono all’importante 6° Esposizione Annuale che ebbe luogo dal 5 settembre al 20 ottobre 1894. Il primo gennaio 1895 Emilia Biagiotti, ormai divorziata da Frank Bonistalli, si sposò con Ernesto Bisi a Cumberland, West Virginia, 44 miglia da Pittsburgh. Di Emilia Biagiotti possiamo dire che era una donna colta, oltre all’italiano parlava benissimo tre lingue e in quel periodo coadiuvava il marito, lei era responsabile dei lavori di segreteria, occupandosi della corrispondenza con i clienti e fornitori. Lei tendeva ad essere una matriarca con un carattere dominante e tutti i suoi figli avevano soggezione di lei e dei suoi soldi. Dato la sua bella voce amava cantare, infatti si esibì con un gruppo d’opera di Pittsburgh. Emilia che era già madre di 9-10 figli avuti da Frank Bonistalli, nel maggio 1895 partorì il figlio Ralph E. e nel febbraio 1896 la figlia Margarete, entrambi di Ernesto Bisi. Nel censimento del 1900 oltre a loro due appare anche Charles (1892) registrato come figliastro... Subito dopo il matrimonio Ernesto fece un viaggio in Italia, lo troviamo fra i passeggeri del bastimento Werra che dal porto di Napoli arrivò a New York il 7 marzo 1895. Forse un viaggio d’affari e anche per rivedere i famigliari, questa volta viaggiava in cabina di II classe, era cittadino americano registrato come “”merchand” (mercante). Gli affari andavano molto bene, il business era in continuo sviluppo e proprio per la grande richiesta, Ernesto decise di dedicarsi a tempo pieno solo alla produzione della pasta. Nell’ottobre dopo il suo rientro dall’Italia, acquistò dal mercante James A. Ewing, per 2500$, un appezzamento di terreno di 15 acri (61000 m²), a fianco della Panhandle Railway, la ferrovia che collegava Pittsburgh con Cincinnati, Chicago e S.Louis, in località Collier, Carnegie a 16 km da Pittsburgh. In un tempo record, solo 9 mesi, fu costruita la “United States Macaroni Factory”, una fabbrica di tre piani in mattoni che occupava un’area di 12000 m² e sulla facciata principale portava la scritta “Perseverando vinces”. L’impianto era autosufficiente a cominciare dai mulini che producevano 17.800 kg di farina allo scatolificio che fabbricava 5.000 pezzi al giorno, all’officina per la riparazione e la produzione di nuove apparecchiature fino alla centrale elettrica che produceva l’energia necessaria per il funzionamento di tutto l’impianto. Solo i macchinari erano costati 50.000$. L’impianto era l’unico negli Stati Uniti fornito di mulini a vapore cilindrici per la lavorazione di farina e semola. La Macaroni Factory impiegava 150 lavoranti che vivevano nelle 15 case costruite li di fianco, era nato un piccolo villaggio. Per agevolare i lavoratori che arrivavano alla fabbrica dalle località limitrofe, anche la ferrovia fu spostata più vicino all’impianto che aveva un suo binario di raccordo (siding) per la spedizione dei prodotti. La nuova linea di produzione comprendeva altri tipi di pasta quali “zita, mezzani, maccarongelli, perciatelli, vermicelli spaghetti, rigatoni, stelline, occhi di pernice, ditaline, etc.” fabbricate uso Napoli. Giornalmente, in un forno a gas, venivano cotte anche 2000 pagnotte di qualità uguale al pane italiano. I maccheroni di Ernesto Bisi, secondo gli esperti di allora, erano valutati uguali a quelli importati dall’Italia. Il 12 giugno 1896 fu spedito via rotaie il primo carico di merci della Bisi Factory, ogni vagone riportava la scritta “E. Bisi”. I suoi prodotti venivano spediti in tutta l’America da San Francisco a New York, come pure Canada, Mexico, Cuba, Porto Rico, Filippine e Inghilterra. Al loro picco massimo, i Bisi potevano spedire 3 o 4 vagoni al giorno. La ”United States Macaroni Factory” diventò uno dei più rimarchevoli business della Pennsylvania occidentale e Mr. Bisi fu collocato nel rango principale degli uomini “fatti da soli” in America. Lui attribuiva molto del suo successo alla moglie Emilia che descriveva come un’abile donna d’affari. Alla fine del 1897 Ernesto cambiò anche residenza e si spostò definitivamente a Collier (Ewingville) dove aveva costruito una grande casa in stile New England proprio di fianco alla sua fabbrica. Bisi era diventato un uomo ricco (il suo impianto valeva mezzo milione di dollari) e la sua famiglia viveva nel lusso, lo testimonia anche uno scritto lasciato dalla figlia Margarete: “...avevamo una grande casa sul terreno nei pressi della fabbrica, c’era anche un campo da tennis e un campo di 10 ettari per i cavalli da sella, di solito 6 cavalli alla volta. In casa eravamo serviti da una cameriera e da un cuoco che indossava uno di quei alti cappelli bianchi. Io avevo un pony personale e studiavo in un college privato che però a me non piaceva...”. Lasciando Pittsburgh, fu abbandonato anche il negozio che Emilia vendette a suo cognato Carmelio (fratello di Ernesto) e a suo genero Alessandro Caprini, (il mio prozio) e così nel 1898, nacque la “Bisi & Caprini” che continuò la stessa attività come la precedente società. Alessandro (Alex) Caprini era nato nel 1870 ad Hamilton, Cincinnati, Ohio ma dall’età di 7 anni fino ai 19 ca. visse in Italia, nel paese di Alpicella, S. Stefano d’Aveto, GE. Tornato in America, nel 1893 si sposò con Mary Bonistalli (figlia di Emilia Biagiotti e Frank). Anche lui fece la cerimonia a Cumberland West VA, dove sua suocera sposò Ernest Bisi nel 1895. Ernesto era sempre molto impegnato ma trovava comunque il tempo per contattare i genitori e i fratelli residenti in Italia. Nel luglio del 1904, il padre Lodovico intraprese un viaggio per incontrare i due figli a Pittsburgh. Partì dal porto di Genova con il bastimento “Prinzess Irene”, aveva 77 anni, era vedovo, dichiarava di essere possidente e di avere in tasca 350$ una cifra notevole per l’epoca; lui rimase in America per diverso tempo. Ernesto cercava sempre di investire nel miglior dei modi le entrate del suo business, così nel 1906 affittò per venti anni, insieme a due soci, un’area classificata “cava di argilla” al prezzo di 500$ l’anno, con l’intento di impiantare una fabbrica per la produzione di mattoni. Tale terreno era situato vicinissimo alla Panhandle Railway nei pressi della città di Rannerdale, non molto lontano dalla fabbrica della pasta. Nello stesso anno la United States Macaroni Factory, partecipò all’ Expo di Milano del 1906 e venne premiata come azienda leader per rappresentare il lavoro degli italiani in America. Bisi era secondo vice-presidente della Associazione Nazionale Produttori di Macaroni ed era collegato con l’Associazione dei Mercanti e Costruttori e la Cassa di Previdenza, un'organizzazione benefica italiana, di cui era presidente. Lui e la moglie Emilia partecipavano sempre al banchetto annuale della Camera di Commercio Italiana di New York. Solitamente sui tavoli del salone ristorante venivano posti fiaschetti di Chianti importato da lui dall’Italia. Era un periodo particolarmente favorevole, Bisi stava organizzando i suoi affari in modo da permettergli di godere la parte migliore della sua vita, ma la sfortuna era in agguato... Proprio durante l’Annual Gala Dinner del 1907, Ernesto prese un raffreddore che peggiorò in polmonite. Rimase malato per tre settimane ma poi sopraggiunse la morte. Fu un fulmine a ciel sereno per tutti, ma in particolar modo scosse il mondo dei commercianti..
Proprio in quella primavera lui aveva progettato di portare tutta la famiglia in Italia a fare visita al suo vecchio padre, che non vedeva da alcuni anni. Ernesto Bisi, era uno degli italiani più importanti nella parte orientale degli Stati Uniti ed annoverato fra gli uomini d'affari in tutto il paese, per cui molti telegrammi di condoglianze furono ricevuti dalla famiglia. Il suo corpo fu circondato da fiori e fu celebrata un’alta messa solenne di requiem. Durante la processione alla sepoltura, la bara fu preceduta da 16 a 20 portatori onorari del drappo funebre, tra i quali il conte Babri, il vice console italiano a Pittsburgh, H. Grassi, un importante mercante di New York e alcuni dei più noti uomini d'affari locali italiani e americani. I portatori attivi della bara furono otto dipendenti (impiegati) del defunto. I suoi resti sono stati tumulati nella tomba di famiglia al Calvari Cemetery di Pittsburgh. Oltre a suo padre Lodovico, lasciò il fratello Savino, e due sorelle, Consolata e Lavinia, che vivevano in Italia. A Pittsburgh gli sopravvissero la sua vedova, i suoi figli e il fratello Carmelio. Nel 1910 anche quest’ ultimo morì. Ancora oggi, osservando la lapide della famiglia Bisi sovrastata da un obelisco alto 10 metri, si può immaginare quale sia stata la sua passata grandezza. Dopo la morte di Ernesto, tutto il patrimonio Bisi passò nelle mani della moglie, che come venne scritto era una buona esecutrice della proprietà, ma senza la guida di Ernesto probabilmente non era idonea per condurre da sola l’attività totale del grande business e così mentre il denaro rotolava via, lei faceva una bella vita ma poi successe qualcosa... Stando alla testimonianza lasciata da un nipote, nel 1910 Emilia, ancora vedova, forse non riuscì a pagare le tasse o i fornitori e così lo sceriffo Judd H. Bruff le confiscò la bella casa, la fabbrica con tutti i macchinari. Tutto l’impianto venne valutato solo 1370 $, un prezzo molto basso, basta pensare che solo l’appezzamento della terra fu pagato 2500 $. Era veramente un affare e l’avvocato J. B. Jarrett non si fece scappare l’occasione e poi con calma mise in vendita tutto l’impianto finché trovò un buon acquirente nel sig. Salvatore Viviano che arrivò a Carnegie nel 1917. Era un italiano, che con i suoi fratelli possedeva già altre due Viviano Macaroni Facory, una a Chicago e una a Detroit nel Michigan. Costui acquistò in toto l’ex impianto “United States Macaroni Factory” situato in Noblestown Road, rase al suolo l’ex casa dei Bisi, portò alcune modifiche all’impianto e iniziò l’attività con marchio “VIMCO”. In riassunto la fabbrica di maccheroni fu costruita da Ernesto Bisi nel 1895 e da lui gestita fino al 1910. In quello stesso anno fu acquistata all’asta dall’avvocato J. B. Jarrett che la rivendette nel 1917 a Salvatore Viviano (VIMCO) che produsse pasta sulle orme del suo predecessore fino al 1985. La fabbrica fu allora acquistata dalla ditta Borden, anch’essa produttrice di pasta che mantenne il marchio VIMCO fino al 1991, anno in cui l’impianto cessò la sua attività, la fabbrica andò in pensione per diventare un edificio storico. A tutt’ oggi è ancora li, dopo 116 anni, a ricordo del suo splendido passato, infatti la “Crystal Springs”, ultima proprietaria, ha lasciato intatto l’impianto con il suo recinto, usufruendo per la sua attività (produttrice di acqua minerale), il rimante terreno del lotto acquistato nel 1895 da Ernesto Bisi. Dopo la perdita della fabbrica Emilia (61a.) nel 1914 si sposò con Peter Perpetua 32 anni più giovane. Lui, che in passato aveva già lavorato per i Bisi, possedeva un piccolo negozio ed Emilia era proprietaria di una casa che era ipotecata e dava in affitto alcune camere alla figlia Margarete (23 a.) che era sposata con Edgar Fry B. (25 a.), un vigile lavorante su un ponte di Pittsburgh, loro avevano un figlio di nome Edgar jr. Pur se quasi in miseria, Emilia diede un’istruzione universitaria ai figli Charles, Ralph e Margarete. Il 15 Dicembre 1920, Emilia Biagiotti morì all’età di 70 anni nella sua casa di Ewingville. Il suo funerale fu ugualmente sfarzoso (1170$), fu seppellita nella tomba della famiglia Bisi accanto ad Ernesto.

Un pensiero:
grande merito ed onore per Ernesto Maria Bisi, che proveniente da una famiglia povera, partì giovanissimo da Niviano come emigrante verso l’America dove diventò uno dei più famosi imprenditori che si fecero da soli in quel paese. Emulò grandi nomi come la Buitoni e la Barilla. Un personaggio da ricordare nel tempo.
(tutti i diritti sono riservati, per eventuali riproduzioni anche parziali contattare l'autore). (Dicembre 2011 – by Luciano Garbi).

cronistoria fotografica


il bastimento France


1893 - locandina pubblicitaria


1894 - locandina pubblicitaria


1896 - United States Macaroni Factory


la casa dei Bisi, stile New England


1907 - logo su carta da lettere


banchetto alla camera di commercio, NY.


Pittsburgh - la tomba di Famiglia.