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il Porto Fluviale e il Tram Piacenza Lodi


Intervista coll’On. Bignami, sabato 12 maggio 1917.
I grandi interessi che la città di Piacenza ha col costruendo porto fluviale sul Po e con una linea tramviaria che la colleghi, per Codogno, a Lodi e quindi a Milano, ci hanno mossi a fare qualche domanda all’on. Bignami che ha avuto parte notevole nella recente concessione al comune di Milano della costruzione del tronco navigabile che và dal capoluogo meneghino al Po e facente parte della grande linea navigabile da Milano a Venezia per barconi da 600 tonnellate, e che a quanto pare abbia ideato un nuovo progetto di comunicazione tramviaria da Piacenza a Lodi. Il primo quesito posto all'onorevole è stato quello che secondo lui gli interessi di Piacenza fossero danneggiati dalla scelta del tracciato della nuova linea navigabile dalla foce dell'Adda, per Pizzighettone e Lodi, direttamente a Milano invece che della vecchia rotta per Piacenza e Pavia. La città di Piacenza sarà tra le più avvantaggiate di quelle che godranno della risorta navigazione interna della Valle Padana, e che dopo tante parole finalmente si proceda all'esecuzione di progetti atti al ripristino della navigabilità interna che prima dell'attuale guerra si può dire che si era quasi completamente spenta. Si è scelta la via intermedia dell'Adda, tenendo conto dei desideri delle due sponde del Po e del contenimento delle spese per l'attuazione del progetto che metterà in comunicazione , con barconi colossali i due capoluoghi di regione che contano più di un milione di abitanti. Con questa linea il tracciato si riduce di 70 chilometri, diminuendo così sia il percorso navigabile a 397 chilometri, sia il costo dei trasporti di una lira ogni tonnellata di merci.

Ma siamo sicuri che poi i barconi da 600 tonnellate riusciranno a risalire sino al porto di Piacenza?
Non credo che vi siano dubbi su questo, il genio civile ha provato che per mantenere navigabile il Po a valle della città emiliana sarà sufficiente mantenere il servizio delle draghe tuttora attivo per avere il fondale minimo disponibile di 2 metri. Sarebbe impensabile sia per il commercio che per il polo militare non potere usufruire dei servizi del porto piacentino che per la sua ubicazione geografica è unica per importanza strategica. Piacenza crocevia tra nord e sud, sede di importanti stabilimenti militari e grande riserva di prodotti agricoli, se questo progetto fosse stato fatto prima dello scoppio della guerra, quali enormi privilegi avrebbe dato ai nostri soldati una linea navigabile e veloce verso il lago di Garda e verso la laguna Veneta, rendendo anche più snello il traffico di merci sulle ormai sovraffollate linee ferroviarie. Inoltre verrà costruito un ricovero natanti in località Castelnuovo Bocca d'Adda escludendo così ogni dubbio che la grande navigazione si possa fermare a Cremona, c'è poi un progetto futuro che riguarda Torino che vorrebbe arrivare a Pavia con un canale laterale al Po per grossi natanti da 600 tonnellate assicurando così a Piacenza un'importante movimento anche a monte del grande fiume.

Ci è stato detto che ella ha proposto un nuovo progetto di linea tramviaria tra Lodi e Piacenza con nuovi concetti ci vuol dire in cosa consiste?
Sono note le peripezie e gli ostruzionismi politici che hanno finora impedito di attuare la linea tramviaria da lei accennata utilizzando il grande ponte ferroviario costruito nella vostra città 9 anni orsono, ora invece con il nuovo stato di cose venutosi a creare con la costruzione del nuovo bacino navigabile, ho pensato di proporre un progetto di una seconda linea elettrica che passi molto vicina alla principale in modo da unire i numerosi paesi tra Lodi e Piacenza. La nuova ferrovia secondaria può coprire il seguente territorio: Piacenza – Codogno – Casalpusterlengo - Castiglione d'Adda – Turano - Lodi.
Da Castiglione d'Adda un braccio della tramvia potrebbe raggiungere Montodine e quindi Crema; invece a Codogno un nuovo troncone unirebbe: Maleo- Pizzighettone - Soresina. Inoltre il progetto da me presentato porterà numerosi vantaggi; per prima cosa un percorso così esteso porterà un notevole traffico di transiti essendo queste zone densamente abitate, nessuna delle linee proposte sarà concorrente della principale linea ferroviaria così lo stato potrà ottenere nuove entrate. Sarà inoltre interesse del governo, (che per il nuovo canale Lodi-Pizzighettone sborserà i 3/5 della spesa per un totale di 30 milioni di lire), avere una linea tramviaria veloce e vicina a detti lavori per non fare lievitare i prezzi del trasporto materiali che altrimenti graverebbe sulla sola linea ufficiale e possiamo immaginare con che ritardi i manufatti arriverebbero sul posto desiderato. Verrà utilizzata per la trazione l'energia elettrica prodotta da un salto che verrà creato per la costruzione del nuovo percorso navigabile in zona Cavenago d'Adda e poi finalmente si potranno dotare di tramvie elettriche le città di Lodi e Codogno.

Crede lei molto lontana l'esecuzione del porto di Piacenza e delle linee tramviarie da lei proposte?
Naturalmente tutto inizierà dopo la fine della guerra e cioè quando i nostri soldati torneranno vittoriosi dalle Alpi e dal Carso, nel frattempo gli enti pubblici dovranno affrettare i preparativi per l'inizio dei lavori e velocizzare le pratiche burocratiche in attesa del termine dell'evento bellico.
Ringraziamo il gentile e disponibile deputato di Codogno on. Bignami e speriamo che finalmente queste infrastrutture da tempo desiderate vengano portate a termine, lavori utilissimi per le sponde del nostro grande fiume e sopratutto per i laboriosissimi abitanti delle due rive.

Sempre su Libertà, in data 12-05-1917, si legge che verrà indetta una seduta pubblica del consiglio comunale su interpellanza del consigliere avvocato Pallavicini per sapere quali provvedimenti abbia preso o intenda prendere l'amministrazione comunale e quella provinciale al fine di alleviare i gravi danni che arrecherà a Piacenza l'avvenuta concessione parlamentare alla costruzione del nuovo canale navigabile Milano Pizzighettone. Si conferma intanto una concessione tra comune e impresa elettrica Brioschi per la fornitura e distribuzione di energia elettrica per illuminazione e forza motrice nelle zone milanesi dove avverranno tali lavori. (Libertà 12 maggio 1917).


il tram sul ponte del Po




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