il Calcio Femminile a Piacenza
Associazione Calcio Femminile
Brevetti Gabbiani Piacenza
“Campione d’Italia 1971”
libertà dell’8 novembre 1971
Brevetti Gabbiani Piacenza
“Campione d’Italia 1971”
libertà dell’8 novembre 1971
C’è una squadra a Piacenza che ancora oggi è ricordata da tutti gli appassionati di calcio ed è quella composta da Ferretti, Grechi, Montanari, Zoff, Favari, Bordignon, Stevan, Robbiati, Mola, Pestrin, Fracassa. Era un grande Piacenza, quello che nel 1969 vinse il campionato di Serie C e venne promosso in Serie B. Ed invece Lazzara, Secondini, Manera, Righi, Giacomin, Pasetti; Valentini, Regali, Zanolla, Gambin, Gottardo? E’ invece il Piacenza dei record, quello che 6 anni dopo, nel 1975, stravinse il campionato di C e conquistò la Serie B.
E chi ricorda invece Ligabue, Romani, Frascara, Rocca, Capra, Fabbri; Meles II, Meles I, Croce, Bandini, Pantano? Ben pochi. Eppure anche loro giocavano in quello stesso periodo. Ed hanno fatto molto di più dei sopra citati: questa è la squadra che ha ottenuto il più prestigioso risultato calcistico in assoluto della storia piacentina. E’ stata campione d’Italia nel 1971.E’ il Piacenza calcio femminile noto anche con il nome di Brevetti Gabbiani Piacenza. Sono trascorsi 41 anni da quella splendida affermazione. Una affermazione che non fu un caso isolato, perché la squadra di Piacenza sia negli anni precedenti che in quelli immediatamente successivi continuò a collezionare ottimi risultati ottenendo 2 secondi posti, un terzo ed un 4° posto in Campionato.
Il calcio femminile è sempre stato un fenomeno di nicchia, mai preso troppo seriamente dagli organi di informazione anche quando, per esempio, la nazionale italiana di calcio femminile era fra le migliori d’Europa. Più che occuparsi del campionato di calcio i giornali erano attratti da singole atlete che destavano un particolare interesse. Ricordiamo Elisabetta Vignotto, grande cannoniera dei primi anni ‘70, che veniva paragonata al grande attaccante del momento Gigi Riva e fino a pochi anni fa era la miglior goleador assoluta di tutti i tempi a livello mondiale. Negli anni ’80 giocò anche a Piacenza. E poi ci fu Paola Bresciano, a metà degli anni ’70, eletta Miss Italia ed attaccante di Serie B nel Trapani e poi di A nel Padova, la danese Augustesen e la scozzese Rose Reilly cannoniere straordinarie di quell’epoca. E la nostra Luciana Meles paragonata al grande Gianni Rivera. Naturalmente non si può dimenticare Carolina Morace che dalla fine degli anni ’70 per 20 anni circa ha giocato in varie squadre di Serie A e in nazionale. E’ stata l’unica donna ad allenare una squadra maschile (la Viterbese) ed è stata allenatore della nazionale femminile Canadese agli ultimi mondiali disputati a Berlino nel 2011, coadiuvata dalla piacentina Elisabetta Bavagnoli. A calcio le donne hanno giocato più o meno dall’inizio del secolo scorso, in particolare in Inghilterra ma subito dopo la IIa guerra mondiale c’è stato un fiorire di squadre amatoriali femminili anche qui in Italia. Non facevano che piccole esibizioni; erano soltanto una nota di colore a margine del “fenomeno calcio” più grande.
Quello maschile. Ma crescevano..
E chi ricorda invece Ligabue, Romani, Frascara, Rocca, Capra, Fabbri; Meles II, Meles I, Croce, Bandini, Pantano? Ben pochi. Eppure anche loro giocavano in quello stesso periodo. Ed hanno fatto molto di più dei sopra citati: questa è la squadra che ha ottenuto il più prestigioso risultato calcistico in assoluto della storia piacentina. E’ stata campione d’Italia nel 1971.E’ il Piacenza calcio femminile noto anche con il nome di Brevetti Gabbiani Piacenza. Sono trascorsi 41 anni da quella splendida affermazione. Una affermazione che non fu un caso isolato, perché la squadra di Piacenza sia negli anni precedenti che in quelli immediatamente successivi continuò a collezionare ottimi risultati ottenendo 2 secondi posti, un terzo ed un 4° posto in Campionato.
Il calcio femminile è sempre stato un fenomeno di nicchia, mai preso troppo seriamente dagli organi di informazione anche quando, per esempio, la nazionale italiana di calcio femminile era fra le migliori d’Europa. Più che occuparsi del campionato di calcio i giornali erano attratti da singole atlete che destavano un particolare interesse. Ricordiamo Elisabetta Vignotto, grande cannoniera dei primi anni ‘70, che veniva paragonata al grande attaccante del momento Gigi Riva e fino a pochi anni fa era la miglior goleador assoluta di tutti i tempi a livello mondiale. Negli anni ’80 giocò anche a Piacenza. E poi ci fu Paola Bresciano, a metà degli anni ’70, eletta Miss Italia ed attaccante di Serie B nel Trapani e poi di A nel Padova, la danese Augustesen e la scozzese Rose Reilly cannoniere straordinarie di quell’epoca. E la nostra Luciana Meles paragonata al grande Gianni Rivera. Naturalmente non si può dimenticare Carolina Morace che dalla fine degli anni ’70 per 20 anni circa ha giocato in varie squadre di Serie A e in nazionale. E’ stata l’unica donna ad allenare una squadra maschile (la Viterbese) ed è stata allenatore della nazionale femminile Canadese agli ultimi mondiali disputati a Berlino nel 2011, coadiuvata dalla piacentina Elisabetta Bavagnoli. A calcio le donne hanno giocato più o meno dall’inizio del secolo scorso, in particolare in Inghilterra ma subito dopo la IIa guerra mondiale c’è stato un fiorire di squadre amatoriali femminili anche qui in Italia. Non facevano che piccole esibizioni; erano soltanto una nota di colore a margine del “fenomeno calcio” più grande.
Quello maschile. Ma crescevano..
la nazionale Italiana - Luciana Meles è la terza in piedi
Nello stesso periodo si posano le basi per quello che sarà il primo Campionato Italiano Femminile ufficiale. A Piacenza già da qualche anno ci sono squadre che danno vita a piccoli derbies fra comuni vicini. E sono partite molto sentite, per le quali gli “osservatori” cercano sempre nuove e migliori giocatrici da mettere in campo per superare le rivali del paese vicino. Tra giugno e ottobre del 1968 si disputa il primo Campionato nazionale ufficiale e già allora c’era una squadra piacentina fra le contendenti: era la Pro Loco di Travo. Travo era uno dei comuni più contagiati da questa passione per il calcio femminile e avuta informazione di questo primo tentativo di giocare un vero campionato si decise di iscrivervi la squadra. La Pro Loco di Travo giocò senza eccellere nel Girone Nord che era composto da 5 squadre, così come l’altro girone, quello del Centro-Sud. In quella squadra c’era già una buon metà della rosa che vinse poi il campionato del 1971. L’anno successivo la squadra assunse il nome di Piacenza Associazione Calcio Femminile e disputò il campionato a girone unico che comprendeva ancora 10 squadre e la squadra biancorossa andò a giocare anche a Torino, Firenze, Cagliari, Roma e Napoli. Il piazzamento finale fu il 4° posto.
pro loco Travo 1968
I primi due campionati videro la squadra biancorossa affiliata alla FICF (Federazione Italiana Calcio Femminile), mentre un altro campionato (minore) veniva disputato sotto la sigla UISP. Nonostante la volontà fosse quella di avere una federazione sola, anche per il 1970 rimasero due: la FFIGC (Federazione Femminile Italiana Gioco Calcio) dove c’era il Piacenza e la FICF che aveva perduto molte squadre importanti ed era quindi diventata di levatura minore. I primi mesi del 1970 trascorsero nel timore di non poter disputare il campionato perché, come facilmente immaginabile, la disputa di un campionato di calcio costa molto denaro ed era necessario trovare uno sponsor. Un mese prima dell’inizio del campionato la ditta Brevetti Gabbiani di Podenzano si rese disponibile e la squadra assunse la denominazione di Brevetti Gabbiani Piacenza o più brevemente Gabbiani Piacenza. Direttore sportivo era Paolo Gabbiani ed allenatore era l’ex calciatore delle giovanili del Piacenza degli anni ’35-‘40 Mario Bertuzzi. Naturalmente anche la maggior parte delle altre squadre femminili avevano lo stesso problema delle biancorosse: lo sponsor. Ed è per questa ragione che molte squadre che andavano per la maggior sono poi scomparse nel nulla. Nel 1970 nacque anche una seconda squadra piacentina sponsorizzata dalla ditta Impero. Il campionato del 1970 fu prodigo di soddisfazioni per le ragazze biancorosse. Giunsero seconde dietro la squadra di Meda (Mi) in una serie A a girone unico di 14 squadre. E fu tutto sommato una mezza delusione perché la Gabbiani Piacenza rimase in testa fino a 3/4 del torneo e poi accusò una flessione nella parte finale e venne superata dalle milanesi del Gomma-Gomma di Meda.
Brevetti Gabbiani Piacenza 1970
Mario Bertuzzi, Rocca, Gabbiani, Bandini, Croce, Pantano, Romani, Luciana Meles, Luigi Meles, Ligabue, Tiziana Meles, Frascara, Murelli, Capra
Ed arriviamo al 1971, l’anno del trionfo. Anche quell’anno le federazioni erano due: la FFIGC (Fed. Femminile Italiana Gioco Calcio) dove giocavano 14 squadre e la FICF (Fed. Italiana Calcio Femminile) dove ce n’erano 12. Il torneo al quale partecipava la Brevetti Gabbiani era una vera serie A rappresentata da squadre di tutta la penisola, da Torino a Messina, Cagliari compresa. La FICF invece presentava solo squadre del Nord Italia e dove, su 12 formazioni, ben 8 erano piemontesi e lombarde. La rosa delle giocatrici era la stessa dell’anno precedente con l’aggiunta di Maura Fabbri, acquistata dal Genova ACF e già Campione d’Italia nel 1968. La Gabbiani iniziò la stagione con una facile qualificazione in Coppa Italia, che proprio quell’anno prendeva il via e si lanciò nel campionato con l’irruenza di uno schiacciasassi. Qualche cifra? Nel girone di andata 13 partite e 13 vittorie, 45 gol fatti e 6 subìti. La più forte antagonista delle biancorosse era la Roma e di seguito c’erano Juventus e Bologna. Nel ritorno 7 vittorie, 5 pareggi ed 1 sconfitta per 1-0 alla terz’ultima giornata. La Roma tenne botta sino al termine e chiuse con soli 2 punti di distacco. In totale 74 gol fatti e 15 subiti (miglior attacco e miglior difesa del campionato). Le 15 ragazze vincenti erano: Maria Rosa Ligabue, Romana Romani, Mina Frascara, Rosa Rocca, Vittorina Capra, Maura Fabbri, Luciana Meles, Aureliana Croce, Stefania Bandini, Bruna Pantano, Tiziana Meles, Carla Murelli, Lia Gabbiani, Giovanna Mosconi e Anna Maria Albanesi. Anche Angela Piazza faceva parte della rosa ma non giocò mai.Direttore Tecnico era Paolo Gabbiani, allenatore Mario Bertuzzi coadiuvato da Bruno Valisa, il massaggiatore era Luigi Meles. Erano tutte piacentine di città o della provincia con la sola eccezione di Ligabue (reggiana), Fabbri (genovese), Bandini (romagnola), Pantano (milanese) e Croce e Mosconi (di Casalpusterlengo). La squadra rimase in testa dalla prima all’ultima giornata e dalla 5° di andata, dopo il vittorioso scontro diretto a Roma, rimase in assoluta solitudine fino alla fine. Quella piccola squadra che aveva iniziato a giocare nel 1968 come Pro Loco Travo era cresciuta e con non più di 3 o 4 innesti diventò la prima squadra d’Italia.
alla Galleana con l’Inter - settembre 1971
Era una compagine pressochè perfetta davanti e dietro, una squadra che giocava bene e che aveva alcune ragazze che erano veri e propri fiori all’occhiello. Non a caso Luciana Meles, Ligabue, Fabbri, Bandini, Rocca, Frascara, Tiziana Meles e Vittorina Capra erano nel giro della Nazionale. Fra di loro comunque, spiccava Luciana Meles, colei che partecipò alla prima gara (vittoriosa) della nazionale Italiana contro la Cecoslovacchia e che era nella Pro Loco Travo che disputò il primo campionato italiano. Spiccava anche perché non era soltanto una calciatrice ma era anche judoka e pure lanciatrice del peso e del giavellotto oltre a partecipare alle staffette 4x400. Luciana, era atleta al 100% e va detto che eccelleva in tutte le discipline, era nel giro della nazionale italiana sia come calciatrice, sia nello judo che per l’atletica leggera.
in vista dell’incontro del 4 novembre 1971
Per il campionato 1972 venne deciso di rinforzare la squadra con qualche acquisto di qualità e vennero a Piacenza il difensore Lucia Gridelli dalla Roma e la centrocampista Rosa Anna Azzola da Bergamo oltre che Daniela Barbieri dall’Impero (la seconda squadra di Piacenza) e, strada facendo, da Marinella Pessina, portiere già campione d’Italia con la GommaGomma nel 1970. La prima fase della Coppa Italia vide uno strapotere assoluto della squadra. Le premesse per ripetere un campionato d’avanguardia c’erano tutte ed infatti la Brevetti Gabbiani vinse il proprio “Girone C” a spese della solita Roma, qualificandosi per la fase finale. Il ruolino dice: 18 partite con 16 vittorie, 1 pareggio ed 1 sconfitta. I gol: 66 fatti ed 8 subiti. Ma il “giocattolo” stava cominciando a dare qualche segno di cedimento. Qualche dissidio interno cominciava a palesarsi ed il Girone Finale, quello per l’assegnazione dello scudetto, mise a nudo questi problemi. Dopo un inizio stentato la squadra si riprese ma perse per 3 - 2 lo scontro decisivo a Padova contro Gamma3. Dopo quella partita Luciana e Tiziana Meles e Rosa Rocca, interrompono i rapporti con la società. La Brevetti Gabbiani si classifica al 2° posto, fu lo stesso un buon risultato, ma non per la squadra campione d’Italia, che puntava al secondo titolo consecutivo. La seconda fase della Coppa Italia fu molto deludente e puntuale giunse la eliminazione. All’inizio del 1973 Luciana e Tiziana Meles e Rosa Rocca ebbero un buon contratto dalla Lubiam Lazio e le nostre tre piacentine decisero di andare a giocare a Roma. La Brevetti Gabbiani decise di ritirarsi come sponsor! La squadra diventò “Capellini Mobili” e si classificò nel 1973 al terzo posto finale. Negli anni successivi lo sponsor cambiò ancora e divenne Sisal Moquettes Piacenza e la squadra ottenne buoni piazzamenti di centro classifica. Nel 1977 la squadra diventò Pulivapor Piacenza e rinunciò alla Serie A iscrivendosi al torneo Interregionale (una specie di Serie C) vincendolo e passando in serie B nel 1978. Nel 1980 venne promossa in serie A. Nel 1983 si piazzò terza assoluta in serie A e quello fu l’ultimo risultato di rilievo di una squadra femminile piacentina. I tempi d’oro erano finiti..
con il Piacenza – settembre 1971
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