penna

Pianello Val Tidone – Pianél


stemma del comune

Il territorio del comune di Pianello si estende in una zona collinare al centro della Val Tidone, il paese è situato sulla riva destra del torrente Tidone. Luogo di insediamenti fin dall’età neolitica situato alla confluenza dei torrenti Tidone e Chiarone (Pianél deriva probabilmente da “piana” o”spianata” a indicare il territorio pianeggiante tra due corsi d’acqua). Pianello fu abitata ininterrottamente attraverso l’età del ferro e del bronzo, l’età romana, l’alto e il basso Medioevo. I numerosi reperti custoditi nel Museo archeologico situato all’interno dei locali della Rocca municipale ne sono la testimonianza. Dal VII sec. (citato con i nomi Pianellae – Planellis o Planitas) fu parte dei possedimenti dell’abbazia diSan Colombano di Bobbio. Venne poi concesso, nel 1378, in feudo nobile e perpetuo dal signore di Milano Gian GaleazzoVisconti al capitano di ventura Jacopo Dal Verme. Nel centro del paese sorge la Rocca municipale eretta nel XIV sec. dai Conti Dal Verme come “palazzo di città” sul luogo della precedente fortificazione risalente al X secolo e distrutta dall’imperatore Federico Barbarossa nel 1164.

La Chiesa dedicata ai Santi Maurizio e Colombano venne costruita nel 1250, sui resti di un precedente edificio costruito dai monaci colombaniani di Bobbio, nel 1377 fu maggiormente ampliata. La pianta della chiesa è a croce ed è divisa in tre navate. La facciata barocca in laterizi è risalente al 1712. All'interno si distinguono: l'altare maggiore in marmi del 1777, l'affresco absidale con i Santi Maurizio e Colombano, la statua della Madonna del Carmine, il coro ligneo scolpito da Francesco Prefetti nel 1747, l'affresco sopra il battistero del Battesimo di Gesù di Luciano Richetti, autore anche delle stazioni della Via Crucis. Le dieci vetrate sono opera del pittore Franco Corradini. A pochi chilometri dal paese, su un’altura che domina le valli circostanti a 564 mt s.l.m, sorge la Rocca d’Olgisio. La tradizione vuole che il castello appartenesse all'inizio del V secolo a un nobile di nome Giovannato. Le prime notizie certe che ci sono pervenute risalgono al 1037 quando Giovanni (canonico nella cattedrale di Piacenza) cedette la proprietà ai monaci di San Savino, che la mantennero fino al 1296. Per un centinaio d'anni, periodo storicamente turbolento, si succedettero vari proprietari fino al 1378 quando Galeazzo Visconti assegnò la rocca e il feudo a Jacopo Dal Verme. Con vari passaggi di mano, durante i quali venne completamente depredata degli arredi, arrivò nel 1979 alla famiglia Bengalli che ha provveduto alla ristrutturazione e al ripristino dell'antico splendore.

Tre cinte murarie, di cui l'ultima costruita nell'Ottocento, circondano il complesso di fabbricati di epoche diverse a cui si accede attraverso due ingressi. Sullo stipite del portone che permette l'ingresso dalla terza cinta muraria nel cortile è scolpito il motto “Arx impavida” (fortezza impavida ovvero fortezza che nulla teme), questo accesso era dotato fino all'inizio dell'Ottocento di ponte levatoio e protetto da un'inferriata a saracinesca. All'interno del cortile è situato il pozzo, profondo una cinquantina di metri su cui insistono leggende di passaggi segreti e vie di fuga dal castello. Nel complesso, che è molto articolato, possiamo vedere: l'oratorio, la torre della campana, il mastio con saloni affrescati e un loggiato di vedetta cinquecentesco. All'esterno, poco oltre le cinte di mura, vi sono alcune grotte che ospitavano una necropoli preistorica , legate ad avvenimenti leggendari e sacri: la grotta delle sante (Faustina e Liberata), dei coscritti e del cipresso. La rocca fa parte del circuito dei Castelli del ducato di Parma e Piacenza ed è visitabile da aprile a ottobre nei giorni festivi, in altre date è aperta per visite guidate su prenotazione. Il castello è raggiungibile in auto da nord, attraverso una strada asfaltata, o da sud, a piedi, dalla frazione Chiarone, (sentiero 209, dislivello 250m) passando da boschi e calanchi. Tra la flora nativa si trovano i fichi d’india nani (Opuntia compressa).

Oltre alla tradizionale attività agricola, negli ultimi anni a Pianello si è sviluppata anche l'attività di ricezione turistica, specialmente come tappa di itinerari enogastronomici legati ai prodotti del territorio piacentino (i tre salumii piacentini D.O.P. quali coppa, pancetta e salame e vini come il Gutturnio, l’Ortrugo e la Malvasia protetti dal marchio D.O.C. dei colli piacentini).

il 30 aprile-1º maggio ricorre la Fiera della “Galeina grisa”
nel mese di Luglio viene celebrata la Fiera delle arti e mestieri durante la quale vengono rievocati i vecchi mestieri con esposizione di attrezzi e dimostrazioni pratiche di lavorazione.
il 15 Agosto si tiene la Tombolata del Villeggiante con in palio soggiorni turistici e crociere oltre a una moltitudine di premi offerti dai commercianti del paese.
l'ultima domenica di agosto si celebra la Festa del Cotechino (insaccato di carne di maiale cotto alla brace o bollito, specialità del luogo).
l'ultimo mercoledì di agosto si tiene la Grande Fiera d'Agosto.
la prima domenica dopo il 22 settembre si celebra la fiera del patrono, San Maurizio con spettacoli pirotecnici. Un tempo dedicate alla compravendita del bestiame, le fiere di Pianello attiravano visitatori, venditori e compratori da tutto il piacentino e dalle valli confinanti. Oggi le fiere del paese sono grandi mercati in cui si trovano merci di ogni tipo, con un vasto assortimento di macchinari agricoli. La fiera delle arti e mestieri,che si svolge per le vie del paese, vede in mostra attrezzi antichi utilizzati un tempo da ciabattini, sarti, muratori, contadini ecc. ricordando le vecchie tradizioni popolari.
la domenica precedente il 23 novembre si celebra la festa del copatrono, San Colombano, in cui avviene anche la benedizione delle macchine agricole e dei Motociclisti.
dal 2010 Pianello fa parte dei “Comuni fioriti” d’Italia. Ogni anno viene bandito un concorso che premia i balconi e i giardini più belli del paese e delle frazioni. Comune Pianello Val Tidone-largo dal verme 46, tel. 0523.9941, comunepianellovaltidone@pec.it . (silvana pozzi).


la rocca e il municipio 1912


monumento ai caduti opera di Ugo Rancati 1926