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Giuseppe Veneziani - fisico, astronomo e matematico


ritratto realizzato dal piacentino Paolo Bozzini

Di Giuseppe Veneziani si può dire che rispecchia in pieno la figura tipica dell'erudito settecentesco, fu infatti uomo di vasti interessi che andavano dalla letteratura, alla matematica, all'astronomia, alla fisica. Nacque a Podenzano (Piacenza) nel 1772 da un'umile famiglia di contadini ma, malgrado la povera estrazione sociale, ebbe la possibilità di frequentare le elementari prima e il ginnasio poi, grazie alla protezione del canonico Ferrari segretario del conte Scotti da Sarmato, il religioso aveva individuato nel giovanetto un acuto ingegno e un'intelligenza non comune. In seguito, nel 1787, fu ammesso al collegio Alberoniano e dieci anni dopo fu consacrato sacerdote.

Divenne subito precettore dei figli del conte Caracciolo e nel 1804, con lo stesso incarico passò nella casa del conte Domenico Scotti da Sarmato e qui rimase per tutta la vita, dedito ai suoi studi e all'insegnamento pubblico e privato, non trascurando i suoi doveri di sacerdote. Fisico, astronomo e matematico insigne, sappiamo che fu contattato da vari Licei e Università. Gli venne offerta una cattedra di analisi sublime (fisica) ad Alessandria; anche il Liceo di Genova lo contattò quale professore di matematica e anche come Censore ma, pare, che egli rinunciasse ad entrambi; fu, invece, due volte lettore di Fisica all'Università di Torino durante il dominio francese e al ritorno della Casa Savoia ed è sicuro che insegnò per un anno anche alla Facoltà filosofica di Parma. Benché ricercato per il suo valore il Veneziani, dal 1814 al 1836, lo troviamo professore di Scienze fisiche e matematiche applicate nella sua Piacenza e sappiamo che questa era la sua aspirazione. Lasciò diverse opere a stampa e inediti di matematica e di fisica fra le quali da citare: Le Tavole di confronto e il Trattato di rotti decimali.

Pubblicò molti articoli di astronomia sul “Piacentino Istruito” (anni dal 1825 al 1835) e a questo proposito è da ricordare una sua invenzione e cioè, una macchina per mezzo della quale era possibile prevedere qualunque eclisse di sole e di luna; la descrizione di questa macchina fu inserita nel Tomo XIII della Società Italiana delle Scienze di Modena. Persona schiva, fu comunque insignito di diverse e prestigiose onorificenze. Passò a miglior vita nel 1853 e fu tumulato nella Basilica della sua città in Sant'Antonino, dove un busto di Vincenzo Vela di Lugano lo ritraeva ed è da sottolineare che tale opera fu eseguita grazie a una sottoscrizione cittadina. Una delle più complete biografie fu pubblicata nel 1855 dal conte Pietro Salvatico e su disegno di Paolo Bozzini fu stampato il suo ritratto che porta la seguente iscrizione: "Giuseppe Veneziani Professore di fisica-Ai più chiari pregi del vero sapere unì le più alte virtù del sacerdote". (Alfredo Altieri).

Nota. Si ringrazia il Collegio Alberoni per aver concesso l’uso del ritratto di don Giuseppe Venezioni. Infatti nei corridoi del Collegio sono esposti i ritratti di ex alunni celebri, quattro dei quali realizzati a matita e carboncino dall’artista piacentino Paolo Bozzini (Piacenza 1815-1892). Si tratta della raffigurazione di Mons. Antonio Silva (1795-1881), che fu vicario generale della Diocesi di Guastalla e poi della Diocesi di Piacenza e che al Collegio lasciò la sua dote di libri; di Don Giuseppe Taverna (1764-1850) pedagogista e di don Giuseppe Veneziani (1772-1853), fisico, astronomo e matematico.


antica veduta del Collegio Alberoni