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Rottofreno - Altufrèi


lo Stemma di Rottofreno

Questo comune sorge a circa 10 Km ad ovest di Piacenza in direzione Pavia Alessandria ed è attraversato dalla via Emilia Pavese un tempo chiamata via Romea da sempre importantissima strada di grande comunicazione. La leggenda vuole che qui, durante la seconda guerra Punica, il comandante cartaginese Annibale dovette fermarsi appunto perchè ruppe il freno del suo carro. Ma studi più recenti hanno scoperto che il toponimo di questo paese deriva dalla parola longobardo-germanica Roth Fried, cioè amico o portatore di pace; difatti nel periodo medievale veniva chiamato Rottofredo. Il castello con le sue antiche fortificazioni erano di vitale importanza per Piacenza, perchè la città poteva contare sulla protezione di questi bastioni che sorgevano nelle vicinanze di due fiumi, il Trebbia e il Pò, per un eventuale attacco nemico proveniente dall'altra sponda. Importanti famiglie si succedettero al comando di questo comune: I Visconti, i Del Maino ed anche i Farnese. In questi luoghi così importanti per la strategia territoriale, si tennero storiche battaglie oltre a quelle Puniche, vanno ricordate quella del 1637 combattuta tra gli alleati Ispano Tedeschi e le forze congiunte di Odoardo Farnese e dei Savoia. Questi ultimi dovettero soccombere alla stragrande maggioranza di forze comandate dal generale Iberico Leganes ed abbandonarono il presidio di Rottofreno. Non dimentichiamo poi la battaglia della Trebbia del 1799, tra l'esercito Austro Russo del generale Suwaroff e quello Francese del comandante Macdonald, quì i transalpini lasciarono sul campo circa 18.000 uomini e il resto delle truppe fu costretto alla fuga.

Oggi il castello è di proprietà di privati e tenuto in buono stato. Rottofreno conta più di 10.000 abitanti per la maggior parte residenti nella frazione di San Nicolò, che è anche un importante polo artigianale e industriale a livello provinciale. Le principali frazioni che compongono il comune di Rottofreno sono oltre a San Nicolò, Centora e Santimento; in quest'ultima troviamo oltre a una bella rocca medievale anche una secolare chiesa risalente all'anno 1690 che custodisce importanti opere del secolo XVII e XVIII ed anche più recenti del piacentino Ghittoni e del pittore Lodola. Risale invece al 1954 la nuova chiesa dedicata a San Michele e a Sant'Elena di Rottofreno, opera dell' architetto Pietro Berzolla al suo interno troviamo opere del famoso scultore Perotti, del Marazzi maestro battitore di ferro e da non dimenticare sono le vetrate e gli affreschi eseguite dal pittore Ricchetti; qest'ultimo molto attivo anche nella restaurazione della chiesa di San Nicolò che però risale al secolo XIII. Nativi di questa frazione sono i famosi fratelli calciatori Filippo e Simone Inzaghi che danno lustro e onore al nome di Piacenza nel mondo dello sport a livello Internazionale. Da evidenziare che Rottofreno e’ un importante centro agricolo noto per la produzione di latte e la coltivazione del pomodoro. Ricordiamo inoltre i caduti delle varie guerre; n° 71 caduti nella 1° guerra mondiale, n° 34 caduti nella 2° guerra mondiale, n° 13 caduti nella lotta per la liberazione.“si ringrazia Stefano Beretta per la collaborazione”, per informazioni turistiche tel. 0523-780311 mail; comune.rottofreno@sintranet.legalmail.it


Rottofreno, la via Emilia nel 1940


frazione Santimento

Santimento è una frazione dei comuni italiani di Calendasco e di Rottofreno, in provincia di Piacenza. Al censimento del 21 ottobre 2001 contava 366 abitanti, dei quali 68 nel comune di Calendasco e 298 nel comune di Rottofreno. Il centro abitato è situato a breve distanza dal fiume Po e a 59 metri s.l.m. La frazione è attraversata dalla strada provinciale 13 che la unisce con Rottofreno e con Calendasco. Il borgo di Santimento appartiene in origine alla mensa vescovile piacentina. Nel XIII secolo viene costruito il castello, che compare per la prima volta in un documento risalente al 1291: anno in cui iniziano anche i lavori per la costruzione della chiesa finanziati dai ricchi mercanti Giovanni e Umberto Palmieri che figurano anche come proprietari del fortilizio. Nel 1299 il castello diventa di proprietà di Alberto Scotti a mezzo di pagamento per un credito goduto nei confronti dei Palmieri. Nel 1303 al termine di in un complesso scambio di proprietà, Alberto Scotti riceve dal vescovo Alberico la proprietà della rocca di Varsi e le relative possessioni in cambio del castello di Santimento, 3000 pertiche piacentine di terreni, molte regioni di decime, alcuni vassallaggi e le ville di Troia, Soprarivo, Calendasco e Rottofreno. Il contratto prevede anche la rinuncia al patronato vantato sulla chiesa parrocchiale di Santimento.


veduta chiesa parrocchiale

Nel 1313 mercenari al soldo del duca di Milano Galeazzo I Visconti razziano il paese e il castello. Nel 1392 il feudo di Santimento è di proprietà di vescovo Pietro IV de Manieri, protomedico di Galeazzo II Visconti. Nel 1449 il castello diventa di proprietà della famiglia Arcelli, a cui viene sottratto poco dopo al termine di una congiura ordita dal duca Francesco Sforza a discapito del vescovado piacentino. Nell'agosto 1482 il castello diventa proprietà del vescovo di Piacenza, a cui rimane fino all'ottocento quando viene alienato a privati. Nel 1599 la chiesa di Santimento è una pieve a cui sono soggette 9 parrocchie.


veduta del castello

Alla fine dell'ottocento Pietro Bubba fonda a Santimento la Bubba Trattori, inizialmente producendo una sgusciatrice per semi minuti e, in seguito una trebbiatrice. L'azienda conosce il massimo sviluppo negli anni '20 con la produzione in serie di trattori a testa calda. Colpita duramente dalla crisi del '29, negli anni seguenti la Bubba inizia a ridurre la produzione subendo diversi cambiamenti di proprietà fino a confluire nella Arbos, con sede a Piacenza, nel 1952.


Monumenti e luoghi d'interesse.
Castello di Santimento è caratterizzato da una struttura rettangolare. L'edificio ha subito nel tempo diverse modifiche rispetto al progetto originale, tra le quali l'innalzamento della torre e del mastio a base quadrata che si eleva rispetto alla facciata principale, di fianco alla pusterla dove era in origine presente un ingresso con ponte levatoio a scavalco di un fossato.
Chiesa di San Giovanni Battista edificata nel 1690 è caratterizzata da una facciata alta 36m. Il campanile è invece precedente rispetto alla chiesa, essendo stato costruito nel 1625. All'interno dell'edificio si trova un dipinto raffigurante san Giovanni Battista realizzato nel 1885 dal pittore piacentino Francesco Ghittoni e un altare marmoreo donato dal vescovo Etienne de Paule de Fallot de Béaupré de Beaumont.