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Giovanni Nicelli – Aviatore Sergente Pilota


Il sergente pilota Giovanni Nicelli, asso dell'aviazione italiana durante la Grande Guerra, nacque a Lugagnano val d'Arda il 27 Ottobre 1893 e, da giovane, si appassionò ai motori. Iniziò lavorando con Giovanni Centenari, piacentino e inventore di un motore a benzina per velivoli. La sua attività come aviatore e pilota di caccia lo vedono, con il grado di caporale, nella 79a squadriglia del VII Gruppo aeroplani dotata di biplani Nieuport N.17, (costruito in Italia dalla Macchi e soprannominato dai suoi equipaggi “Bebè”). La sua prima vittoria, che non gli venne riconosciuta, fu conseguita sul Monte Verena il 14 giugno 1917. Prese parte alla battaglia di Caporetto, nell’autunno del 1917 con la sua 79a squadriglia, dove in uno scontro aereo abbatté due aerei austroungarici venendo poi decorato con medaglia d’Argento al Valor Militare. Conseguì un’altra vittoria, la sesta il 30 gennaio del 1918, per cui gli venne attribuita una seconda medaglia d’Argento al Valor Militare. Nel prosieguo della sua attività di pilota, il 4 maggio 1918 affrontò una formazione nemica composta da sette aerei, abbattendone uno e costringendo gli altri a dileguarsi. Nel medesimo giorno, in un altro attacco, distrusse un altro aereo nemico.

Il giorno seguente, il 5 maggio 1918 la morte lo colse e l’Aviazione Militare Italiana perse uno dei suoi assi. Con il suo caccia Nieuport N.17 - matricola 11353, durante alcune manovre acrobatiche di prova e tattiche di combattimento, si manifestarono delle rotture alle strutture portanti del suo aereo con la inevitabile conseguenza di precipitare al suolo nel trevigiano (a Porcellengo frazione del comune di Paese). Purtroppo rimase ucciso sul colpo. Con la fine del conflitto mondiale i Servizi di Intelligence militari nazionali riesaminarono i suoi combattimenti e decisero di ridurre le sue vittorie a otto. Oltre ad essere stato decorato con tre medaglie d'Argento al Valor Militare venne anche decorato con la medaglia francese Croix de Guerre 1914-1918. Alla sua memoria venne intitolato l'aeroporto del Lido di Venezia e la sezione dell'Associazione Arma Aeronautica di Lugagnano val d'Arda porta il suo nome.


Sulla sua tomba il prof. Ettore De Giovanni ha dettato questa epigrafe:
“Giovanni Nicelli, Aviatore di guerra, nato il 27-10-1893 e morto il 5-5-1918.
La sua vita fu volo impeto assalto incontenibile, per la sua grandezza d’Italia.
La sua tomba è generatrice immortale di eroi”.

l'ala Volubile di Angelo Maria Zecca

Così. Ne l'ebbrezza de l'anima,
correndo gli spazi, la sorte
gli arrise; ma l'ala volubile
fu a dargli la morte.

Da l'ala la fronte di giubilo
sereno gli fu redimita,
da l'ala che volle l'anelito
suo estremo di vita.

Qual cosa più triste, più orribile
d'un giovane eroe che muore?
Qual dono più caro a la Patria
d'un fervido cuore?

Quand'era nei cieli fu l'aquila
impavida ch'alto viaggia,
ne l'arduo dominio sidereo
ridendo selvaggia.

Quand'ebbe vaghezza di scendere
tra i dolci fratelli sul suolo,
fu il sogno spezzato nel turbine
d'un tragico volo.

La morte stroncava l'artefice
di gloria con furia tremenda;
ma vive nei petti ancor memori
l'eroe da leggenda.

Udiamo pur sempre il suo fragile
ordigno su in alto ronzare;
vediamo quell'ala volubile
ne l'aria passare..