le Aree Militari a Piacenza
“Città di Piacenza 1962”
Si è spesso parlato genericamente delle difficoltà di libera espansione della nostra città a causa delle numerose aree militari. Riteniamo perciò non solo opportuno ma necessario elencare dettagliatamente i “vincoli militari”:
1.- Area demaniale ai Molini degli Orti di circa 36. metri quadrati fronteggiante per una parte via Colombo e per una parte via Millo.
Essa non ha attualmente una precisa destinazione: in parte occupata da magazzini del Genio e del Macra e in parte inutilizzati. Una porzione di tale terreno è stata richiesta in vendita dall’Amministrazione comunale perché servirebbe per la formazione del largo, previsto nel piano regolatore della città per l’imbocco e il congiungimento con la via Emilia della cosiddetta strada “tangenziale” in parte costruita e in parte da costruire: strada che rappresenta una importantissima arteria nella maglia viaria della parte sud della città. Purtroppo finora la richiesta, malgrado sollecitazioni del Comune, è rimasta inevasa.
2.- Terreno demaniale in via Borselli ex-sede del raccordo ferroviario militare con la Galleana.
E’ una striscia di terreno di modestissima larghezza che corre lungo la via Borselli e che attualmente non è utilizzata in alcun modo, mentre è indispensabile al Comune per permettere l’accesso e la diretta contiguità con l’area comunale lottizzata in via Borselli (Cà del Roda). Il Comune già da molti anni ne ha richiesto l’acquisto ma l’operazione non è ancora stata possibile perché tale area non risulta ancora dimessa dal Demanio civile per una possibile alienazione.
3.- Raccordo ferroviario tra la stazione FF.SS. di Piacenza e l’area di pertinenza militare in via Stradella (ex-caricamento proiettili Pertite).
Esso attraversa da est ad ovest la parte sud della città, creando un grave e anacronistico intralcio alla circolazione e costituendo una dannosa separazione tra il vecchio centro urbano e la zona di espansione della città (Piazzale Genova). La soluzione logica di tale problema sarebbe rappresentata dalla soppressione della linea ferroviaria: il limitatissimo traffico attuale potrebbe venire instradato sulla linea ferroviaria Piacenza - Alessandria ed effettuato con carrelli ferroviari. Per la soppressione di tale linea l’Amministrazione comunale già da tempo si è interessata ma a parte la concreta possibilità di un accordo viene intanto premessa una richiesta notevolissima di danaro.
4.- Area demaniale ex-caserma Cantore (sede dell’ex reggimento 21° artiglieria) posta sullo Stradone Farnese.
Si tratta di circa 40.000 metri quadrati , attualmente occupati in parte da capannoni ad uso deposito di materiale militare vario. Almeno una parte di tale area e precisamente quella ad est del cortile sarebbe utilissima al Comune per scopi urbanistico - edilizi ed in particolare per la edilizia popolare. La cessione di tale porzione di terreno, ora inutilizzato, non verrebbe certamente a nuocere all’Amministrazione militare, tanto più che la stessa potrebbe trasferire il materiale attualmente contenuto nei capannoni in altri ambienti sempre di sua pertinenza ma dislocati in località più periferiche.
5.- Area di pertinenza della ex-caserma Iacopo del Verme in via Benedettine e sussistenza.
E’ un’area posta tra la via Trebbiala e la via Benedettine in uso all’Autorità militare; di fronte vi è l’area della sussistenza. Su una porzione dell’area in esame è previsto dal piano regolatore l’allargamento di via Benedettine ma la intera area potrebbe essere meglio utilizzata dal Comune per scopi urbanistico - edilizi.
6.- Area posta tra via Maculani – viale Risorgimento e piazza Cittadella ad uso del Reggimento Genio.
Di larghissima estensione essa serve effettivamente all’Autorità militare. In accordo con quest’ultima si è potuto costruire il campo militare - scolastico, che è venuto a rendere decorosa una zona centrale, all’ingresso del ponte di Milano e fiancheggiante il palazzo Farnese, che verrà congiunto al campo stesso con un pubblico giardino.
7.- Area demaniale posta a nord della via Emilia Pavese e facente parte del complesso della Piazza d’Armi (caserma Ciarpaglini).
Tale complesso occupa una enorme area posta tra la strada nazionale padana inferiore appena fuori città di fronte al palazzo detto Infrangibile e alla ferrovia Piacenza - Alessandria. Esso è in parte occupato dalla caserma e dagli stabilimenti militari funzionanti, mentre una buona parte e cioè quella verso la strada della Bosella (zona S. Antonio) è non solo inutilizzata ma è coperta in parte ancora oggi da ruderi di fabbricati. Ora sempre a scopo urbanistico - edilizio all’Amministrazione Comunale interesserebbe acquistare l’area posta nel lato ovest del complesso immobiliare per una superficie di circa 66.000 metri quadrati.
8.- Quasi di fronte alla suddetta area vi è un’altra vastissima superficie sempre fronteggiante la via Padana inferiore (via Emilia Pavese) ad uso del caricamento proiettili (Pertite).
Tale area non è neppure utilizzata dai militari e praticamente questa è quella posta di fronte chiudono completamente ogni espansione della città tra Barriera Torino e S. Antonio, in quanto occupano per lungo tratto tutto il fronte stradale sulla via Emilia Pavese.
9.- Altra cospicua area occupa tutta la parte terminale dell’angolo posto al vertice del triangolo formato da via Manfredi con la via che porta a Rivergaro (Galleana).
Vi sono poi alcune aree poste proprio in piena città e per queste occorre fare considerazioni diverse, in quanto la loro posizione nel cuore della città offre larga possibilità alla Amministrazione militare di sostituirle e di trasportarle altrove senza particolare gravame:
A.- Ospedale militare a Barriera Genova.
Si tratta di una vastissima area che impedisce ogni espansione sia in un lato del viale Beverora sia in un lato di via Genova, sia infine per un largo tratto di via XXIV Maggio. Ora non è a dire che tale area non sia utilizzata ma si può osservare che, trattandosi di un’area molto pregiata, la stessa Amministrazione militare potrebbe utilmente cedere detta area e ricostruire il complesso ospedaliero in zona più periferica anche perché , a seguito dello sviluppo assunto dalla città in quella zona, l’ospedale viene proprio a trovarsi inserito ormai quasi nel centro della città, ossia in mezzo tra la vecchia e la nuova città.
B.- Area costituente l’ex-caserma Zanardi Landi in Piacenza (ex-sede del IV Reggimento artiglieria campale) posta in fregio a viale Malta.
Parte di tale area cortilizia e precisamente quella verso il lato est per circa 20.000 metri quadrati, sarebbe assolutamente necessaria al Comune non solo per una sua utilizzazione di carattere urbanistico ed edilizio, ma anche perché su di essa dovrà passare una nuova strada pubblica prevista dal piano regolatore della città allo scopo di unire viale Malta con viale XXIV Maggio esterna alla cinta muraria, quest’ultima separa nettamente i quartieri cittadini interni da quelli esterni. Con la strada del piano regolatore si aprirà così una nuova ed agevole via di comunicazione con l’esterno della città.
Vi sono ancora altre aree (Casa del Reduce-Bastioni della Corneliana, di S. Sisto, di S. Agostino e area demaniale di Piazzale Torino) ma per queste, per fortuna, è in corso un accordo completo con l’Amministrazione finanziaria, accordo che avrà il suo naturale sviluppo non appena pronti gli atti amministrativi.
Così pure vi è anche un’area militare (i Bulgheroni) che spettava al Comune in permuta di altra area, a suo tempo occupata dai militari, ma per questo problema la cosa è stata pacificamente risolta in quanto proprio in questi ultimi mesi è stata firmata la relativa convenzione di permuta tra il Comune e l’Amministrazione finanziaria, essendo stata l’area dimessa dai militari; su tale area quanto prima avranno inizio i lavori di costruzione del complesso sportivo, che dovrà sostituire l’attuale campo posto all’Infrangibile, mentre su questa ultima area sorgerà probabilmente un campo giochi per bambini e certamente una parte sarà destinata a verde pubblico.
A questo punto sorgono spontanei alcuni interrogativi. Come mai non si è riusciti ad ottenere dall’Amministrazione Militare un esame completo e razionale della posizione delle aree ancora attualmente occupate? Come mai l’Amministrazione Militare non si è mai resa conto che la città ha delle esigenze che vanno rispettate ed osservate e che il rispetto di tali esigenze potrebbe essere facilmente consentito con provvedimenti moderni ispirati alle finalità sociali che ormai hanno e devono avere tutte le Amministrazioni Comunali? Dipende ciò dalla incuria dell’Amministrazione Comunale o da una incomprensione degli Enti proprietari degli immobili? Riteniamo di poter affermare che già da parte delle precedenti amministrazioni e con maggior insistenza da parte dell’attuale si sono ripetutamente interessate le Autorità finanziarie dell’Amministrazione statale perché esaminino il problema, facendo presente che da un lato l’Amministrazione Comunale è disposta ad assumere gli oneri necessari (sempre che naturalmente si tenga conto che se il Comune acquista aree lo fa non per ragioni speculative ma solo per ragioni pubbliche) e dall’altro le Amministrazioni statali interessate non possono avere danno né dal punto di vista finanziario, né dal punto di vista della utilità pratica e funzionale. Infatti dal punti di vista finanziario le aree che dovrebberoessere cedute sono di elevato valore, il che consentirebbe alla Amministrazione cedente di rifare i loro impianti in località più idonea col vantaggio di avere impianti nuovi e più adeguati alla moderna tecnica. Dal punto di vista funzionale non pensiamo che l’Amministrazione Militare possa averne danno se ad esempio spostasse l’Ospedale in posizione meno centrale, se utilizzasse per magazzini aree già a sua disposizione alla periferia e non quella pregiata dello Stradone Farnese, se cedesse le aree che sono attualmente completamente inutilizzate e che non sono neanche suscettibili di futura utilizzazione militare pratica.
E’ ora (e l’affermazione suoni solo come caldo invito) che le Amministrazioni statali interessate ed in particolare quelle militari si adeguino al continuo progresso della vita moderna e non solo non frappongano ostacoli ma cerchino anzi di facilitare, nei rapporti con gli altri Enti pubblici , ogni possibilità di sfruttare razionalmente e sempre nell’interesse della collettività le risorse che una città può offrire.
(E. F. - da Città di Piacenza - rivista del comune 1962)
1.- Area demaniale ai Molini degli Orti di circa 36. metri quadrati fronteggiante per una parte via Colombo e per una parte via Millo.
Essa non ha attualmente una precisa destinazione: in parte occupata da magazzini del Genio e del Macra e in parte inutilizzati. Una porzione di tale terreno è stata richiesta in vendita dall’Amministrazione comunale perché servirebbe per la formazione del largo, previsto nel piano regolatore della città per l’imbocco e il congiungimento con la via Emilia della cosiddetta strada “tangenziale” in parte costruita e in parte da costruire: strada che rappresenta una importantissima arteria nella maglia viaria della parte sud della città. Purtroppo finora la richiesta, malgrado sollecitazioni del Comune, è rimasta inevasa.
2.- Terreno demaniale in via Borselli ex-sede del raccordo ferroviario militare con la Galleana.
E’ una striscia di terreno di modestissima larghezza che corre lungo la via Borselli e che attualmente non è utilizzata in alcun modo, mentre è indispensabile al Comune per permettere l’accesso e la diretta contiguità con l’area comunale lottizzata in via Borselli (Cà del Roda). Il Comune già da molti anni ne ha richiesto l’acquisto ma l’operazione non è ancora stata possibile perché tale area non risulta ancora dimessa dal Demanio civile per una possibile alienazione.
3.- Raccordo ferroviario tra la stazione FF.SS. di Piacenza e l’area di pertinenza militare in via Stradella (ex-caricamento proiettili Pertite).
Esso attraversa da est ad ovest la parte sud della città, creando un grave e anacronistico intralcio alla circolazione e costituendo una dannosa separazione tra il vecchio centro urbano e la zona di espansione della città (Piazzale Genova). La soluzione logica di tale problema sarebbe rappresentata dalla soppressione della linea ferroviaria: il limitatissimo traffico attuale potrebbe venire instradato sulla linea ferroviaria Piacenza - Alessandria ed effettuato con carrelli ferroviari. Per la soppressione di tale linea l’Amministrazione comunale già da tempo si è interessata ma a parte la concreta possibilità di un accordo viene intanto premessa una richiesta notevolissima di danaro.
4.- Area demaniale ex-caserma Cantore (sede dell’ex reggimento 21° artiglieria) posta sullo Stradone Farnese.
Si tratta di circa 40.000 metri quadrati , attualmente occupati in parte da capannoni ad uso deposito di materiale militare vario. Almeno una parte di tale area e precisamente quella ad est del cortile sarebbe utilissima al Comune per scopi urbanistico - edilizi ed in particolare per la edilizia popolare. La cessione di tale porzione di terreno, ora inutilizzato, non verrebbe certamente a nuocere all’Amministrazione militare, tanto più che la stessa potrebbe trasferire il materiale attualmente contenuto nei capannoni in altri ambienti sempre di sua pertinenza ma dislocati in località più periferiche.
5.- Area di pertinenza della ex-caserma Iacopo del Verme in via Benedettine e sussistenza.
E’ un’area posta tra la via Trebbiala e la via Benedettine in uso all’Autorità militare; di fronte vi è l’area della sussistenza. Su una porzione dell’area in esame è previsto dal piano regolatore l’allargamento di via Benedettine ma la intera area potrebbe essere meglio utilizzata dal Comune per scopi urbanistico - edilizi.
6.- Area posta tra via Maculani – viale Risorgimento e piazza Cittadella ad uso del Reggimento Genio.
Di larghissima estensione essa serve effettivamente all’Autorità militare. In accordo con quest’ultima si è potuto costruire il campo militare - scolastico, che è venuto a rendere decorosa una zona centrale, all’ingresso del ponte di Milano e fiancheggiante il palazzo Farnese, che verrà congiunto al campo stesso con un pubblico giardino.
7.- Area demaniale posta a nord della via Emilia Pavese e facente parte del complesso della Piazza d’Armi (caserma Ciarpaglini).
Tale complesso occupa una enorme area posta tra la strada nazionale padana inferiore appena fuori città di fronte al palazzo detto Infrangibile e alla ferrovia Piacenza - Alessandria. Esso è in parte occupato dalla caserma e dagli stabilimenti militari funzionanti, mentre una buona parte e cioè quella verso la strada della Bosella (zona S. Antonio) è non solo inutilizzata ma è coperta in parte ancora oggi da ruderi di fabbricati. Ora sempre a scopo urbanistico - edilizio all’Amministrazione Comunale interesserebbe acquistare l’area posta nel lato ovest del complesso immobiliare per una superficie di circa 66.000 metri quadrati.
8.- Quasi di fronte alla suddetta area vi è un’altra vastissima superficie sempre fronteggiante la via Padana inferiore (via Emilia Pavese) ad uso del caricamento proiettili (Pertite).
Tale area non è neppure utilizzata dai militari e praticamente questa è quella posta di fronte chiudono completamente ogni espansione della città tra Barriera Torino e S. Antonio, in quanto occupano per lungo tratto tutto il fronte stradale sulla via Emilia Pavese.
9.- Altra cospicua area occupa tutta la parte terminale dell’angolo posto al vertice del triangolo formato da via Manfredi con la via che porta a Rivergaro (Galleana).
Vi sono poi alcune aree poste proprio in piena città e per queste occorre fare considerazioni diverse, in quanto la loro posizione nel cuore della città offre larga possibilità alla Amministrazione militare di sostituirle e di trasportarle altrove senza particolare gravame:
A.- Ospedale militare a Barriera Genova.
Si tratta di una vastissima area che impedisce ogni espansione sia in un lato del viale Beverora sia in un lato di via Genova, sia infine per un largo tratto di via XXIV Maggio. Ora non è a dire che tale area non sia utilizzata ma si può osservare che, trattandosi di un’area molto pregiata, la stessa Amministrazione militare potrebbe utilmente cedere detta area e ricostruire il complesso ospedaliero in zona più periferica anche perché , a seguito dello sviluppo assunto dalla città in quella zona, l’ospedale viene proprio a trovarsi inserito ormai quasi nel centro della città, ossia in mezzo tra la vecchia e la nuova città.
B.- Area costituente l’ex-caserma Zanardi Landi in Piacenza (ex-sede del IV Reggimento artiglieria campale) posta in fregio a viale Malta.
Parte di tale area cortilizia e precisamente quella verso il lato est per circa 20.000 metri quadrati, sarebbe assolutamente necessaria al Comune non solo per una sua utilizzazione di carattere urbanistico ed edilizio, ma anche perché su di essa dovrà passare una nuova strada pubblica prevista dal piano regolatore della città allo scopo di unire viale Malta con viale XXIV Maggio esterna alla cinta muraria, quest’ultima separa nettamente i quartieri cittadini interni da quelli esterni. Con la strada del piano regolatore si aprirà così una nuova ed agevole via di comunicazione con l’esterno della città.
Vi sono ancora altre aree (Casa del Reduce-Bastioni della Corneliana, di S. Sisto, di S. Agostino e area demaniale di Piazzale Torino) ma per queste, per fortuna, è in corso un accordo completo con l’Amministrazione finanziaria, accordo che avrà il suo naturale sviluppo non appena pronti gli atti amministrativi.
Così pure vi è anche un’area militare (i Bulgheroni) che spettava al Comune in permuta di altra area, a suo tempo occupata dai militari, ma per questo problema la cosa è stata pacificamente risolta in quanto proprio in questi ultimi mesi è stata firmata la relativa convenzione di permuta tra il Comune e l’Amministrazione finanziaria, essendo stata l’area dimessa dai militari; su tale area quanto prima avranno inizio i lavori di costruzione del complesso sportivo, che dovrà sostituire l’attuale campo posto all’Infrangibile, mentre su questa ultima area sorgerà probabilmente un campo giochi per bambini e certamente una parte sarà destinata a verde pubblico.
A questo punto sorgono spontanei alcuni interrogativi. Come mai non si è riusciti ad ottenere dall’Amministrazione Militare un esame completo e razionale della posizione delle aree ancora attualmente occupate? Come mai l’Amministrazione Militare non si è mai resa conto che la città ha delle esigenze che vanno rispettate ed osservate e che il rispetto di tali esigenze potrebbe essere facilmente consentito con provvedimenti moderni ispirati alle finalità sociali che ormai hanno e devono avere tutte le Amministrazioni Comunali? Dipende ciò dalla incuria dell’Amministrazione Comunale o da una incomprensione degli Enti proprietari degli immobili? Riteniamo di poter affermare che già da parte delle precedenti amministrazioni e con maggior insistenza da parte dell’attuale si sono ripetutamente interessate le Autorità finanziarie dell’Amministrazione statale perché esaminino il problema, facendo presente che da un lato l’Amministrazione Comunale è disposta ad assumere gli oneri necessari (sempre che naturalmente si tenga conto che se il Comune acquista aree lo fa non per ragioni speculative ma solo per ragioni pubbliche) e dall’altro le Amministrazioni statali interessate non possono avere danno né dal punto di vista finanziario, né dal punto di vista della utilità pratica e funzionale. Infatti dal punti di vista finanziario le aree che dovrebberoessere cedute sono di elevato valore, il che consentirebbe alla Amministrazione cedente di rifare i loro impianti in località più idonea col vantaggio di avere impianti nuovi e più adeguati alla moderna tecnica. Dal punto di vista funzionale non pensiamo che l’Amministrazione Militare possa averne danno se ad esempio spostasse l’Ospedale in posizione meno centrale, se utilizzasse per magazzini aree già a sua disposizione alla periferia e non quella pregiata dello Stradone Farnese, se cedesse le aree che sono attualmente completamente inutilizzate e che non sono neanche suscettibili di futura utilizzazione militare pratica.
E’ ora (e l’affermazione suoni solo come caldo invito) che le Amministrazioni statali interessate ed in particolare quelle militari si adeguino al continuo progresso della vita moderna e non solo non frappongano ostacoli ma cerchino anzi di facilitare, nei rapporti con gli altri Enti pubblici , ogni possibilità di sfruttare razionalmente e sempre nell’interesse della collettività le risorse che una città può offrire.
(E. F. - da Città di Piacenza - rivista del comune 1962)
Piacenza – pianta delle aree militari negli anni 60