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la Crociera Internazionale Torino-Venezia-Roma


La crociera Torino – Venezia – Roma è compiuta. Mai forse ci accingemmo ad intrapresa più audace,e più complessa nella sua esteriorità e mai forse opera a raccolto così lungo, così unanime, così entusiastico plauso da genti cos’ diverse di costumi, di tradizioni, e di speranze, e adesione così larga dalle nazioni sorelle.Infatti oltre all’Italia vittoriosamente rappresentata in tutte le parti della crociera, la Francia mandava imbarcazioni per la remiera da Torino a Pavia e per la motonautica, da Pavia a Venezia “Le Rhòne”, per la marittima “la Nochette” da Venezia a Roma e “Chantecler Sigma Labor”, e “Labor IV” per le Corse; la Germania inviava il “Pùn V” e il “Paz Deutz” per la crociera marittima e per le cosre, il Belgio “l’Hispano Suiza” per le corse, l’Inghilterra il “Modwena” e il “Colombine” per la crociera e le corse, la Svizzera le tre “Hydrosacoche” per le fluiviali, infine l’America il “Sea Bird” da New York per rinnovare traversando l’Atlantico i fasti di Leon e Caprera. In tutto dunque ben sette nazioni. Abbiamo navigato, abbiamo fatto navigare quasi duemila miglie dalle dolci, verdi e tranquille acque del Po a Torino, a quelle ferrigne, amare, irose dell’Adriatico, alle convulse e azzurre dello Jonio, alle tranquille, opaline del Tirreno, alle bionde correnti del Tevere. Abbiamo toccato trionfalmente Roma, a cui la Crociera a recato simbolicamente i voti, gli entusiasmi di speranze e di fede raccolti fra le acclamanti popolazioni dell’immensa teoria di riviere. Trionfalmente: non mai come in questa circostanza tanta è sì commovente unanimità di simpatie si è raccolta su un qualunque evento, specie poi su una manifestazione di carattere sportivo. E’ questa una constatazione che amiamo fare, non tanto per la fatua compiacenza che ci deriva dalla miglior prova di successo della nostra intrapresa, quanto perché essa ci offre l’indice sicuro del come gli intendimenti che presiedettero alla organizzazione della crociera cominciano ad essere condivisi dai nostri connazionali. Che cosa significa infatti il vasto interesse suscitato ovunque sulle coste d’Italia al passaggio della breve schiera di imbarcazioni, che cosa significa l’importanza data nei giornali della penisola, dai più grandi ai più modesti, ai resoconti ed agli articoli sulla crociera, se non una spontanea e forte vibrazione di consenso dimostrata dal pubblico verso i concetti che hanno ispirata ed informata l’opera nostra? La stampa soprattutto si è resa chiaramente ragione di tutti i problemi che questa adunata di piccole navi ha posto in luce per la risoluzione. Colla crociera il Touring ha riaffacciato alla riflessione del Paese, ardui, e urgenti problemi non solamente economici, ma estetici ed etici per la risurrezione dell’Italia ai passati fastigi marinari. Dalla navigazione fluiviale, che ancora non trova sviluppo, in quella grande se pur abbandonata via del Po, in quell’altra più breve ma sì importante del Tevere, alla navigazione di piacere sulle nostre coste così varie, così belle, così piene di fascino, così povere di comunicazioni terrestri, così desolate di scambi marittimi. Abbiamo preso per mano un’industria che fu gloriosa ancor di recente, senza risalire alle fulgide glorie delle repubbliche marittime e l’abbiamo avviata ad una prima vittoria, l’abbiamo affacciata all’orizzonte del grande avvenire che le compete, per poco che il gusto dello sport e del turismo nautico si diffonda, come lascia credere il consentimento e l’interessamento entusiastico trovato in ogni porto, sopra ogni riva, dalla flottiglia dei crociati. Abbiamo viaggiato il Mezzogiorno. Mai prima ora il Touring, che fu in Sardegna, che fu in Sicilia, dedicò l’attenzione e l’opera di un’esteriore manifestazione di contatti con quelle generose popolazioni all’infuori dell’opera continua che noi facciamo imparziale di illustrazione di tutte le regioni d’Italia, col mezzo delle nostre pubblicazioni. E i contatti sono avvenuti nella forma più solenne, diremo quasi plebiscitaria che mai potevamo immaginare e potevamo attenderci dalla nostra iniziativa, che ha avuto nella realtà per merito d’altri le proporzioni che non erano nel nostro sogno di preparazione. La stampa, che ha inviato e seguito la nostra Crociera, i migliori e più validi suoi rappresentanti, ha detto giorno per giorno per molti giorni che non furono lunghi, le bellezze scoperte dalla nostra Crociera, gli scambi generosi tra i popoli delle diverse regioni, il simbolo viaggiante con quel naviglio di fortuna, il plebiscito di consenso, l’unanime intento. Non a noi il ripetere dunque. La voce della fama è corsa attraverso il Paese, ne ha preceduto, ne ha assistito, ne ha seguito, ma noi dobbiamo ricordare qui i fattori di questo grande successo, pel quale si pote’ alto affermare che altri se non il Touring non poteva condurre nel porto trionfale prova così ardita. E vada in primo luogo al Comitato di Roma e al suo illustre Presidente, il nostro saluto riconoscente. Forse una ragione del successo sta nella fiducia che il comitato di Roma ebbe sin dall’inizio della nostra iniziativa, e la sua larghezza di aiuti ci fu sprone acuto a condurre a termine in modo degno la prova. E grazie al Ministro della Marina poi che, come già nella Parigi-Roma, vide in questa manifestazione del Touring elementi potentissimi di affiatamento tra le energie dei turisti marinari e le energie dei marinai guerrieri e prima ci diede con ufficiali suoi delegati degni del nome e dell’impresa, modo di disporre organicamente e tecnicamente la preparazione, poi con quel suo buono e rapido naviglio, con quei suoi capaci Comandanti, con quegli ufficiali ci diede la sicurezza della navigazione dal lontano e periglioso porto di partenza al trionfale porto di arrivo. E vada la nostra gratitudine alle città di Pavia, di Casale Monferrato, di Piacenza, di Mantova, di Ferrara, di Venezia, di Ancona, di Ortona, di Bari, di Brindisi, di Crotone, di Messina, di Palinuro, di Napoli, di Roma che tutte grandi, opulente o modeste fecero a gara non già nel comprenderci, che parve la nostra iniziativa avesse poderosi elementi di penetrazione nella persuasione di ogni popolo, ma nel fare che la Crociera nostra si traducesse in un viaggio trionfale e assurgesse all’altissimo decoro di un grandioso avvenimento nazionale nel quale si sono fuse le voci, i desideri,i destini di cento città sorelle sulla via dell’acqua, nel nome del mare, nel saluto di Roma. Vada la nostra gratitudine al Rowing Club Italiano e ai suoi commissari che ordinarono quella che pareva dovesse essere la più modesta parte della Crociera e fu quella che ebbe il merito e l’onore del felice inizio: la tappa remiera da Torino a Pavia. Vada ai nostri Consolati di Torino, di Casale, di Pavia, al Comitato di Piacenza e a quello di Cremona, al nostro Console di Pontelagoscuro, alle Autorità di Boretto , ai Consoli di Ferrara, di Venezia, Ancona, Ortona, Bari, Taranto , Catanzaro, Messina, al Commissario di Palinuro e a quello che nel nome della Crociera fu designato Sindaco del luogo, al Consolato di Napoli, alla Delegazione Romana, lo stesso saluto di riconoscenza e lo stesso plauso ammirato. Ma ai concorrenti, oltre al premio materiale, dica il Sodalizio l’opera veramente patriottica compiuta e dica che non saranno senza frutti i sacrifici della dura navigazione nelle regole severe ed assillanti imposte dai Commissari: agli stranieri che incuranti giustamente delle notizie ad arte sparse anche da autorità marinare dell’estero sulle condizioni delle nostre coste, hanno voluto di Francia, di Germania, d’Inghilterra e d’America venire ad onorare di loro concorso la nostra iniziativa, il nostro paese e l’alma Roma, abbiamo la soddisfazione di aver fatto opera di pace e di educazione internazionale altissima e di aver conquistato con i trofei di Roma la riconoscenza del popolo italiano. Noi siamo persuasi che la nostra Crociera avrà frutti mediati e immediati. Non uno di coloro che l’hanno compiuta non si è fatto il proponimento di ritornare in quei luoghi dove hanno scorto nella rapida corsa, fra il dardeggiare del sole, nell’azzurro del cielo e del mare e nel verde della terra, nel bianco degli edifici, bellezze presenti, misteri passati e tracce di grandi tesori, di grandi civiltà spente, le civiltà pre-romane, la civiltà ellenica di Roma materna. Ma non solo dei crociati la relazione suggestiva che giorno per giorno la stampa dava alla nostra Crociera ha formato certamente un sustrato di desiderio al viaggio per mare alla scoperta delle nostre coste, all’inizio di quella pratica del turismo nautico, che fu nelle nostre immediate intenzioni di far sorgere nel nostro Paese non già solo a beneficio di un’industria gloriosa ora ridotta a povertà, ma bensì a ricostituzione di quello spirito marinaro che condusse le repubbliche di un tempo, attraverso alle più grandiose avventure, alle più cospicue ricchezze ed ai più gloriosi fasti. Che questo spirito marinaro risorga agli stessi fini, agli stessi intenti e possa l’Italia una fruire di questa rinascita pel bene nazionale: che se Genova,Venezia, Pisa Amalfi, Bari poterono un giorno divise e nemiche rifulgere nella civiltà ed avere un posto distinto fra gli stati più cospicui nell’Europa, immagini l’italiano a qual potenza potrebbe assurgere l’Italia colla somma unita nel suo nome di tali glorie, di tali energie, di tali ricchezze. Sogno questo che forse non avevamo nell’indire la Crociera, ma che il suo risultato e l’eco degli entusiasmi ovunque sollevati, ci permette ora di fare, come uno dei risultati mediati di così fortunata iniziativa.

La Crociera Remiera

Il primo luglio partirono da Torino (ore 5,30) per compiere la prima tappa della Crociera remiera Torino-Casale (km. 90) le seguenti imbarcazioni:
1 Caprera – 2 Caprera – 3 Caprera – 4Caprera – 5 Genio Civile – 6 Cerea – 7 Cerea –
8 Esperia – 9 Ginnastica – 10 Ginnastica – 11 Cercle Nautique Canoca – 12 Olona –
13 Milano – 14 Baldesio – 15 Baldesio – 16 Ticino – 17 Ticino – 18 Adda – 19 Olona – 20 Padus – 21 Firenze – 22 Armida – 23 Armida. Le imbarcazioni n. 6, 10, 12 e 13 dei signori Parvopassu, Feltrinelli, Caron e Barrili erano state presentate al concorso T.C.I. come barche da turismo nautico. In queste 23 imbarcazioni vi erano 113 uomini di equipaggio. Il giorno 2 fu compiuta la seconda tappa Casale-Pieve del Cairo (km. 55). Il giorno 3 fu percorsa la 3 tappa Pieve del Cairo- Pavia (km. 35). Nel tragitto erano comprese 7 km. di rimonta del Ticino dalla confluenza cioè del Po a Pavia. Il giorno 4 alla riva sinistra del Ticino dinanzi gli chalets della Canottieri Ticino e Colombo , ebbe luogo l’Esposizione di tutte le barche che presero parte alla Crociera remiera. Insieme a queste erano allineati i canotti che la mattina del 5 dovevano iniziare la Crociera Motonautica da Pavia Venezia.

La Crociera Pavia-Venezia

gita moto-nautica Piacenza Venezia

Alle ore 6 del 5 Luglio scortati dalla cannoniera lagunare P.E.44 e dal Marghera della R. Marina, presero la partenza i seguenti motoscafi per Cremona (km. 132).
X del signor cav. Carlo Pacchetti; Quassa del signor avv. Camillo Consonno; Amapola 1 del signor Federico Leber; Taroni Fiat del signor Aldo Taroni; Hydrosacohce del sig. Jules Neher; Hydrosacohce II del sig. Luigi Minonzio; Hydrosacoche III del sig. Marlier; Alzira del sig. Emilio Pozzi; Fiorentini II del sig. Cugini Fiorentini; Baradello del consolato di Como; Bice del sig. g. Cantaluppi; Carolina del sig. cap. Gildo Carones; Yantina del sig. Giorgio Silvio Coen; Cirano del sig. ing. Vittorio Gobbato e C. ; Le Rhòne dei sigg. J. P. Bastonner; Buffalo del sig. Antonio Lanfrancoin; Carolina del sig. Mario Volpi; Leonardo da Vinci dell’Ispettorato del Po. Giunsero a Cremona nel pomeriggio del 5 tutti ad eccezione delle 3 Hydrosachones e dell’Amapola I (Watermann). Il giorno 6 fu compiuta la tappa Cremona Mantova di km. 150 circa con una sosta a Casalmaggiore. A Governalo il Fiorentini II dei cugini Fiorentini fu costretto a ritirarsi, ebbe un urto col piroscafo Leonardo da Vinci. Il giorno 7 si svolse la tappa Mantova-Pontelagoscuro-Ferrara ed infine il giorno 8 venne compiuta l’ultima tappa da Pontelagoscuro a Venezia. Si fece sosta a Chioggia dove i concorrenti furono incontrati e salutati dalle autorità veneziane. Durante la Crociera Motonautica da Pavia a Venezia il Piroscafo fluiviale Alessandro Meschini aveva a bordo un gran numero di turisti. I commissari riunitisi a Venezia il giorno 8 dichiararono in verbale che questa parte era stata regolarmente compiuta da tutte le imbarcazioni ad eccezione delle tre Hydrosacoche, dell’Amapola e del Fiorentini II e che quindi avevano diritto alle indennità di Lire 400 ed una targa. A Venezia i canotti rimasero esposti il giorno 9 dinanzi il giardinetto reale accanto alla Sede Società Bucintoro.

La Crociera Marittima

Il giorno 9 in appositi ancoraggi nel bacino di S. Marco ebbe luogo l’esposizione dei motoscafi che erano iscritti alla Crociera Marittima. Il giorno 10 alle ore 4 del mattino dal bacino di S. Marco si avviarono per prendere il largo le seguenti imbarcazioni:
“Eolo” del Conte Corinaldi, ing. Giusti e Valeriano e Alberto De Tacchi di Padova.
“Mimosa” del sig. Carlo Enrico Frisoni di Genova.
“Marietta” dei F.lli Massone di Genova.
“Paz Deuz” del dott. Herbert Wendriner di Berlino.
“Pùu V” del dott. Clements Pùndter di Monaco.
“Nochette” del sig. Adrien Frilet di Parigi.
“Graziella” dell’avv. Augusto Bellini di Bologna.
La tempesta che infuriava non permise assolutamente che la flottiglia si avventurasse nel lungo percorso, e quindi gli autoscafi rientrarono in porto riprendendo gli ormeggi. L’11 mattina fu tentata una seconda partenza, ma all’altezza di Chioggia le imbarcazioni dovettero rifugiarsi in quel porto per la furia delle onde. Il canotto tedesco Paz Deutz per un guasto che aveva avuto non potè partire contemporaneamente agli altri concorrenti, e solo alle ore 7 sciolse l’ancora e sebbene non scortato da un silurante della Marina, vincendo l’impeto della tempesta, riuscì a compiere la tappa giungendo ad Ancona alle ore due della notte. Il 12 le imbarcazioni da Chioggia favorite da tempo calmo, compirono la tappa Venezia-Ancona di 119 miglia. Quindi le tappe si svolsero in quest’ordine:
il giorno 13 Ancona-Ortona miglia 88
il giorno 14 Ortona-Manfredonia miglia 110
il giorno 15 Manfredonia-Bari miglia 53
il giorno 16 Bari-Brindisi miglia 62
il giorno 17 Brindisi-Taranto miglia 138
il giorno 18 Taranto-Crotone miglia 85
il giorno 19 Crotone-Messina miglia 133
il giorno 20 Messina (sosta)
il giorno 21 Messina-Palinuro miglia 125
il giorno 22 Palinuro-Napoli miglia 86
il giorno 23 Napoli- Fiumicino miglia 88
il giorno 24 Fiumicino-Roma miglia 42
Per due giorni alla riva del Tevere dinanzi l’Esposizione, le 7 imbarcazioni che avevano preso la partenza da Venezia e che avevano compiuto la Crociera, rimasero esposte.
“tratto dal touring dell’agosto 1911”