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il Vinsanto di Vigoleno

“un vino antico e seducente..”


Per antonomasia il Vin Santo viene abbinato alla Toscana, ma dobbiamo ricordare che anche altre regioni vantano antiche tradizioni per questa tipologia di vino. Noi ci concentriamo nell’ambito Emiliano, precisamente nei Colli Piacentini, dove troviamo una zona emergente per la produzione di vini dolci ed in particolare di Vin Santi di un certo livello. Nel comune di Vernasca si trova un’area in cui diversi produttori condividono una tecnica di produzione tramandata di padre in figlio da alcune generazioni, le prime testimonianze storiche risalgono al 1826 e ci parlano di un vino fin da allora particolarmente pregiato e costoso; il Vin Santo di Vigoleno. E’ considerato una vera e propria rarità, fa parte della DOC Colli Piacentini ed è fra le più piccole DOC in Italia. La produzione delle uve avviene esclusivamente nel territorio del comune di Vernasca, in provincia di Piacenza. I grappoli utilizzati per questa produzione provengono dai vitigni di; Marsanne, Berverdino, Ortrugo, Trebbiano Romagnolo e Sauvignon per un minimo del 60%. Il rimanente può provenire da uve bianche non aromatiche, (escluso quindi Moscato e Malvasia), raccomandate e/o autorizzate in provincia di Piacenza, allo scopo vengono usate la Santa Maria e Melara, (uve rare diffuse soltanto in alcune aree della Val d’Arda). Le uve vengono raccolte in cassette di legno o ceste di vimini e poste su dei graticci, in ambienti areati, ad appassire fino agli inizi di dicembre, solo alcuni produttori appendono ancora i grappoli alle travi delle soffitte. La torchiatura si effettua con gli abituali torchi dai quali si ottiene un mosto molto denso e concentrato che poi viene messo in botti di rovere a fermentare per anni. La resa finale in vino dall’uva fresca è del 15/20% circa. Attualmente si coltivano pochi ettari per una produzione di circa 3000 bottiglie da 0,5 lt. La gradazione alcolica totale minima è di 18° circa, con punte massime di 28°/29°. Il disciplinare prevede un invecchiamento di almeno 5 anni in botti di legno, ma si può arrivare anche agli 8/10 anni, secondo la scelta che il produttore decide di attuare. Durante questa fase non vengono effettuati rabbocchi per cui si raggiunge una notevole concentrazione del prodotto finale. Effettuando un’analisi visiva notiamo un colore dorato tendente all’ambrato con l’invecchiamento e all’olfatto sentiamo profumi di miele, frutta candita, crema pasticcera. Grande piacevolezza sprigiona in bocca, armonico e piacevolmente abboccato, ottimo vino da meditazione o in abbinamento a pasticceria secca, formaggi elaborati e qualche dolce al cioccolato. Ricordiamo che il Vin Santo è un vino estremo e complesso, di grande fascino, seducente e molto piacevole. Viene esclusivamente imbottigliato nelle classiche bottiglie renane con tappo raso.
(a cura di Walter Bosi – Piacenza 2012).


uve poste sui graticci ad appassire


esempio di réclame del 1917