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Esercitazione Tragica

“di Andrea Dotti - The Panthfinder”

Rischieramento.
Dall’ottobre del 1942 l’aeroporto militare presente a San Damiano, nelle vicinanze di Piacenza, intitolato alla memoria di Gaetano Mazza è interamente gestito ed impiegato dalla Luftwaffe subentrata ai reparti della Regia Aeronautica. Da quel momento la superficie e le strutture aeroportuali sono oggetto di notevoli lavori di ampliamento e con il progredire del conflitto l’aeroporto ospita il rischieramento periodico di svariati
reparti della Luftwaffe.


Nella primavera del 1943 all’aeroporto “Gaetano Mazza” sono presenti dei “Gruppe” appartenenti a diversi KG, Kampfgeschwader o unità da bombardamento; in particolare si tratta dei Gruppe 3 del KG 27, Gruppe 3 del KG 54, probabilmente il Gruppe 1 ed i Gruppe 2 e 3 con il Gruppe Stab del KG 77. Tutti i reparti sono equipaggiati con velivoli bimotore Junkers JU 88 A 4.
Tra queste unità gli staffel del Gruppe 3 del KG 54 si distinguono per l’insegna che caratterizza tutto il Kampfgeschwader; la “testa di morto” o totenkopf il simbolo del teschio indelebilmente associato al KG 54. A San Damiano sono presenti gli Staffel 7 8 e 9 provenienti da Catania dove il Gruppe 3 del KG 54 è stato costituito convertendo gli Staffel 1 2 e 3 del KGr 806.

Esercitazione notturna.
Per la notte del 28 Aprile 1943 il Gruppe 3 del KG 54 “totenkopf” ha in programma una esercitazione notturna; il decollo è previsto nella serata ed il piano di volo elaborato per l’attività addestrativa prevede l’impiego dello spazio aereo dell’area compresa tra Piacenza e Milano.
Nello Staffel 9 è compreso il JU 88 A 4 con codice B3+FR e numero di matricola 142477; l’equipaggio è composto dal Flugzeugfuhrer Leutenant Harry Brause Tenente pilota e comandante dell’aereo mentre delle comunicazioni radio si occupa lo Obergefreiter Caporale Maggiore Willy Schulz. L’osservazione e la navigazione sono delegate all’Obergefreiter Caporale Maggiore Gerd Wodeck ed il Gefreiter Caporale Josef Gerhards ha la funzione di armiere.
La Pasqua è passata da poco, cadeva la domenica precedente 25 Aprile 1943, le battaglie infuriano nel nord Africa e lungo il fronte orientale ma, a parte le azioni di bombardamento alleate, la guerra è ancora relativamente lontana dal suolo italiano e dalla città di Piacenza.
Il 28 Aprile 1943 nella sera primaverile i velivoli del Gruppe 3 del KG 54 si alzano in volo per una tranquilla esercitazione. Poco dopo il decollo i motori del bombardiere B3+FR manifestano delle anomalie; in una manciata di minuti almeno uno dei propulsori si incendia e mentre lo JU 88 si trova sulla verticale di Piacenza il pilota perde completamente il controllo dell’aereo.
Sono circa le 22:30 e per qualche istante una meteora illumina la notte resa ancora più buia dall’oscuramento; il Junkers B3+FR precipita in fiamme schiantandosi nell’abitato di Piacenza, a ridosso del centro cittadino. L’aereo impatta sullo Stradone Farnese provocando il crollo dell’edificio del Convento delle Carmelitane Scalze che ospita anche le Terziarie Francescane.


Uno dei gruppi motore in fiamme è proiettato lungo una strada trasversale, Via Torta, e la sua corsa si arresta dopo circa 270 metri di fronte alla chiesa di San Paolo mentre il carburante del velivolo dilaga. I soccorsi si attivano immediatamente e sul luogo del disastro accorrono i Vigili del Fuoco, il personale della Croce Rossa ed i volontari della U.N.P.A.; il quadro della situazione è spaventoso.


Una buona parte del Convento è ridotta in macerie sovrastate da parti deformate di quanto rimane del bombardiere tedesco mentre il carburante fuoriuscito dai serbatoi si è incendiato; le fiamme avvolgono le macerie e si sono propagate lungo via Torta fino al punto dove si è fermato il propulsore che si è staccato dal velivolo. L’intera strada è un rogo indefinito mentre frammenti dell’aereo di svariate dimensioni sono sparsi in un area di circa 20.000 metri quadrati.
Quando le fiamme sono estinte inizia l’operazione di rimozione delle macerie con la pietosa estrazione delle salme e si contano 25 persone decedute. Venti sono cittadini, residenti nell’area interessata dell’impatto, mentre cinque sono Terziarie Francescane che hanno trovato la morte nel Convento distrutto; i feriti, con lesioni di varia entità, sono numerosi.


La guerra impone segretezza, in particolare per quanto riguarda un disastro aereo provocato dal principale alleato militare e politico. Il quotidiano locale “La Scure” non riporta nulla, solo qualche necrologio non facilmente riferibile all’accaduto; poi nel numero 102 dello stesso giornale pubblicato il 30 Aprile 1943 si legge un annuncio:

Solenne rito funebre. Nel pomeriggio di oggi alle ore 17 verrà celebrato al cimitero un rito funebre in memoria delle vittime del grave incidente avvenuto la notte di mercoledì 28 Aprile. Si invita la cittadinanza a voler presenziare al tributo di omaggio alle salme.

Il conflitto continua e nessuno avrà la possibilità ed il tempo di occuparsi dell’accaduto. Oltre ai civili tutti i membri dell’equipaggio del B3+FR sono deceduti; i resti del Caporale Maggiore Schulz non sono ritrovati mentre i corpi del Tenente Brause, del Caporale Maggiore Wodeck e del Caporale Gerhards sono inumati presso il Cimitero Comunale di Piacenza nel campo riservato ai caduti Germanici.
Ma quella notte il B3+FR non è l’unica perdita della Luftwaffe; altri due JU 88 A 4 del Gruppe 3 del KG 54 hanno serie anomalie ai motori e precipitano provocando al morte di altri 4 militari. Una esercitazione si è trasformata in una tragedia e la conseguenza sono approfondite indagini tecniche tese a chiarire l’accaduto. Le verifiche investono il centro di riparazioni e manutenzione presente all’aeroporto “Gaetano Mazza”, dove a fianco degli specialisti della Luftwaffe sono presenti anche tecnici civili dipendenti dalla Junkers ed i vertici del KG 54 devono prendere atto di conclusioni sorprendenti; infatti emerge che all’interno della struttura preposta alle riparazioni opera una organizzazione di spionaggio e sabotaggio alleata che ha inserito nell’olio dei motori una sostanza polverosa, messa a punto dai Servizi Segreti Britannici, che in un arco di tempo di circa 15 ore provoca malfunzionamenti ai cilindri dei motori stessi con conseguenti grippaggi e surriscaldamenti.
Il Gruppe 3 del KG 54 il 21 Maggio 1943 lascia il campo di aviazione “Gaetano Mazza” per prendere posizione nell’aeroporto di Grottaglie; al Convento delle Carmelitane Scalze non sono stati dedicati particolari interventi di riparazione ed attualmente l’ordine è presente in un nuovo Convento, costruito dopo la guerra, che sorge alla periferia sud di Piacenza.
Nell’area dell’impatto il tempo ed i numerosi interventi di ricostruzione e ristrutturazione hanno cancellato del tutto le testimonianze della tragica sera del 28 Aprile 1943.

Riferimenti.
Nei cieli piacentini piacentini nei cieli a cura di Luigi Buratti.
Deutsche truppen in Italien – L’ultima guarnigione – 1941-1945 Volume 1 a cura di: Maurizio Cavalloni, Alessandro Centenari, Gian Maurizio Conti editore Museo per la fotografia e la comunicazione visiva di Piacenza.
DHI Istituto storico germanico di Roma.
MGFA Anfrangen.
Raccolta annate giornali locali presso la Biblioteca Comunale di Piacenza.
Archivio Diocesano della Diocesi di Piacenza Bobbio.
ww2.dk - junkers.de.vu .

Note tecniche - Junkers JU 88.
Il JU 88, progettato dalla Junkers, in risposta ad una specifica emessa nel 1935 era un velivolo bimotore lungo 14 metri e con una apertura alare di 20 metri. Alto 4,80 metri e propulso da due motori da 1400 cavalli raggiungeva una velocità di 400 Km/h ed operava ad una quota massima di circa 8000 metri.
Con un peso massimo al decollo di 14000 Kg disponeva di una autonomia di 2700 Km.
Nato e prodotto come bombardiere ha poi dato origine a numerose varianti che hanno trovato impiego come ricognitori, caccia notturni ed aerosiluranti.
La principale versione da bombardamento, definita JU 88 A 4, prevedeva un equipaggio di 4 persone e svariate postazioni difensive con mitragliatrici da 7,92 e/o 13 mm di calibro.

(di Andrea Dotti – “The Panthfinder”, Piacenza aprile 2012).