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il Diario di Marco


Rovistando tra foto, documenti ecc. dell'archivio del Nanero, messo a disposizione da Napoleone Benedetti ho trovato il "Diario di Marco". Fine anni 80, nei locali del Nanero c'era la sede della "Bottega del Lavoro", una cooperativa di solidarietà costituita nel 1987 e voluta dall'On. Bianchini con alcuni soci volontari e con Napoleone in qualità di Direttore Tecnico che mise a disposizione locali e attrezzature utilizzati anni addietro per le sue attività commerciali ed artigianali assieme all'esperienza lavorativa in diversi settori. Volontario Assofa, era da poco rientrato da Kampala dove aveva gestito per 3 mesi la sede di Africa Mission.

La Bottega del Lavoro. La sua costituzione risale al 1987, lo statuto stabiliva l'inserimento nella normale vita attiva e lavorativa di persone con difficoltà di adattamento nella vita sociale. A questi giovani, che terminati gli studi d'obbligo si trovano in un contesto di disagio sociale, viene data l'opportunità di entrare a far parte del mondo del lavoro. L'attività di assistenza si svolge in un laboratorio attrezzato per eseguire lavori di assemblaggio di materiale elettrico, di lavorazioni meccaniche, corsi di formazione in Elettromeccanica con il contributo del Fondo Sociale Europeo e produzioni di oggetti promozionali , la sede operativa era nei laboratori di Napoleone Benedetti in via Ghittoni 3 (nel famoso cortile del Nanero). L'On. Bianchini, presidente del CEPI nonchè presidente dell'ASSOFA, ha facilitato la collaborazione fra le ditte e la cooperativa affidando lavori anche impegnativi. Uno dei soci più collaborativi era Francesco Quartieri della Nuova Rodelme.


ufficio ICE, Bianchini e Napoleone a Jakarta 1985

Dal diario di Marco. Mi chiamo Marco ed ho 19 anni e sono nato a Piacenza, ho frequentato la scuola Faustini e sono stato promosso agli esami di terza media. I miei genitori mi hanno messo alla Casa del Fanciullo ad I Vaccari. La mia famiglia è composta dal papà Aldo e dalla mamma Mariuccia. I miei fratelli sono: Carlo di 13 anni e fa le medie. Mario e Silvia ha 21 anni e lavora ma non so dove, non so neanche cosa fa mio padre. Mi vengono a trovare una volta all'anno. Abitano a Borgotrebbia. Cristian ha 20 anni ed ha una Fiat bianca e non so cosa fa. Avevo anche un nonno non mi ricordo più come si chiama. Mio fratello Carlo è tifoso Juventino. Spero un giorno di rivederli presto e quest'anno non sono ancora venuti a trovarmi perchè non possono.

Prima di essere trasferito nella nuova sede a I Vaccari io vivevo nella Casa del Fanciullo di Padre Gherado gestita dalla segretaria Lidia Speroni. Alloggiavo nelle stanze adiacenti la chiesa dei frati di Madonna di Campagna assieme ad una trentina di amici. Due volte la settimana accompagnati da una volontaria e con una decina di compagni andavo in un laboratorio, allestito da Napoleone, ricavato al piano terra della casa confinante il convento ora occupata dalla sede CAAF di MCL. Napoleone ci insegnava ad usare gli utensili da falegname con i quali creavamo mobili in miniatura, oggettistica, castelli ed altro. Utilizzavamo i legni duri dei parquet che ci donavano le ditte. Eravamo molto contenti perchè imparavamo molte cose, i nomi dei legni, come riconoscerli, sapevamo anche decorare usando dei colori a tempera. Nel 1987 sono stato scelto per andare alla Coop "la Bottega del lavoro" da poco fondata dove ho ritrovato Napoleone.


creazione di piccoli mobili

Giornata tipo di Marco. Alle 7 la Daniela mi sveglia, vado a pesarmi e passo vicino alla stanza di William che dorme ancora. Finito di pesarmi mi lavo e faccio il letto intanto lui si alza, si lava male e non fa il letto. Io finita la colazione mi lavo i denti, mi metto le scarpe ed esco per andare a lavorare in cooperativa da Napoleone. Intanto William è ancora a mangiare il lattino con la briosce e il biscottino, mi fa portare via la spazzatura e un giorno mi ha chiesto di comprargli un giochino per Santa Lucia, gli regalerò un badile per spalare la neve. Lui mi prende in giro e se ne frega di me. Oltre a William c'è un obbiettore che non fa niente come lui, poi arriva a casa che lui studia ancora a 36 anni, padre Gherado lo ha assunto e lo paga, ma si può. Che balengo. E poi dice che bisogna essere amici e solidali, è amico solo quando gli fa comodo a lui. Alle 2 quando esco dal lavoro William è ancora ad abbuffarsi e poi si lamenta che ha mal di pancia e chiede alla Daniela una limonata calda. Questo è il buon esempio che da a tutti noi e pretende che siamo solidali.


la Settimana Prima di Natale


Nei giorni di lunedì, mercoledì e venerdì di tutte le settimane vado a Milano per la dialisi. La Daniela mi sveglia alle 5,45, poi mi preparo e non faccio la colazione, sono pronto alla 6,15 e viene la croce rossa di San Giorgio con un'auto e mi mettono su un lettino-barella ed io parlo sempre con la volontaria ed arriviamo alla clinica De Marchi alle 7,30. Prima di andare a fare la dialisi con i miei amici vado nello spogliatoio e mi metto il pigiama. Si chiamano Francesco e Cristian, ci preparano per la dialisi e prima mi pesano a digiuno, mi provano la pressione, mi disinfettano e vado sul lettino e mi sdraio, arriva il dottore e mi mette gli aghi nel braccio sinistro Intanto guardo la televisione e i cartoni o film di Rambo. Alle 11,30 l'infermiere mi stacca gli aghi ed io tengo premuto un batuffolo sui buchi del braccio. A mezzogiorno andiamo nella saletta e posso mangiare solo certe cose. All'ospedale mangiamo sempre penne al sugo, bistecca di pollo con insalata, mela, poco pane e acqua. Alle 12,30 partiamo per i Vaccari, mi tolgo i vestiti belli e gioco. Alla notte quando i miei amici dormono io scrivo il Diario.


il Giorno Prima di Natale


Il martedì ed il giovedì vado a lavorare a Piacenza da Napoleone, prendo il pulman num. 11 alle 8,10 e arrivo alle 8,30. Mesi fa mi fermavo a giocare in Piazza Cittadella nella sala giochi e arrivavo tardi al lavoro e Napoleone si lamentava del mio ritardo, poi un giorno mi ha seguito perchè sapeva che il pulman arrivava prima. La barista d'accordo con Napoleone gli ha detto che io andavo a giocare così mi ha scoperto ed io ho preso una bella romanzina, poi ho promesso a Napoleone di dire sempre la verità e di essere onesto. Così da allora arrivo sempre in orario e non ho detto più bugie a nessuno. Ho ricevuto 300.000 mila lire per il lavoro di questi mesi e li ho consegnati alla Lidia, non mi hanno pagato il mese di dicembre e la Lidia mi ha risposto che dicembre non è ancora finito ed io sono rimasto come un sasso. Ieri sono andato con due volontari in via Taverna a comprarmi le scarpe e poi sono andato a i I Vaccari.

Vacanze di Natale 1992. Il giorno 23 sono andato a fare la visita medica e poi mi hanno accompagnato dai miei amici di Cernusco a passare le vacanze. A Natale siamo andati a pranzo dai nostri amici ed eravamo in 10, antipasto, lasagne, coniglio, patatine, ananas, panettone con la crema e la coca cola. Poi siamo ritornati a casa verso 17. Alle 19 siamo andati ancora a mangiare dalla mamma della Patrizia. Finito di mangiare mi hanno regalato una bella bicicletta e un mio amico è salito sopra la bici e si è rotto un pedale. Il 31 dicembre alle ore 14 siamo partiti per la Valle d'Aosta e siamo arrivati dopo 2 ore, ci siamo sistemati in una casa e poi siamo andati a messa. Abbiamo trovato tanta neve, finita la messa siamo andati in una Galleria a fare la spesa, abbiamo comprato la carne i petti di pollo. All'ultimo dell'anno abbiamo acceso e fatto scoppiare i petardi, alla mezzanotte abbiamo brindato e mangiato il panettone.

Il primo dell'anno siamo andati sulla neve con gli sci, slittino e il bob. C'era tanta neve e a mezzogiorno siamo andati a casa per il pranzo. Verso le 13,30 sono partito per ritornare a Cernusco, sull'autostrada non abbiamo trovato traffico e siamo arrivati alle 16,30. Poi il sabato sono ritornato alla Casa del Fanciullo dai Balenghi. La Daniela non mi ha svegliato e non sapevo casa fare, avrei voluto telefonare a Napoleone per avvisarlo che sarei andato al pomeriggio, poi ho preferito fargli una sorpresa, ma lui mi aspettava giovedì come eravamo d'accordo. Nel pomeriggio abbiamo riparato una vecchia radio del 1940.

Napoleone ha organizzato il lavoro in modo semplice all'inizio, poi piano piano seguendo i suoi consigli e grazie alla sua genialità ci fornisce particolari attrezzature da lui create e riusciamo ad eseguire lavori più complessi. Non si può fumare, esige ordine ed educazione; alle 10 si fa una piccola pausa ed andiamo in cortile a giocare con il piccolo cane Ricki. Dopo alcuni mesi di pratica manuale siamo in grado di assemblare parti meccaniche ed elettriche. Siamo in quattro e dopo 1 ora, a rotazione, cambiamo posto e facciamo il lavoro degli altri e la catena si conclude con il controllo del pezzo finito da parte del direttore; comunque noi ripariamo tutto quello che ci portano; elettrodomestici, radio, registratori, assembliamo sistemi per quadri elettrici (Vei di Vaghini-Guardamiglio), controlli numerici per lavorazione pannelli legno (brevetti Gabbiani. Podenzano), ecc.


i Miei Amici della Bottega del Lavoro


Michele: Era un perito elettrotecnico mandato dal comune ed era assistito da 3 giovani assistenti sociali. Arrivava con una macchina Golf bianca e non sapeva parcheggiare bene, spesso andava contro il muro. Arrivava sempre con la sigaretta in bocca e Napoleone lo sgridava perchè non voleva che noi respiravamo il fumo. Lo mandavamo a fumare in cortile e quando arrivavano le 3 assistenti lo portavano al bar a bere il caffettino. Non era capace di fare niente, nemmeno di tagliare la legna o di togliere i chiodi. Un giorno appoggiò la scala contro il muro per salire e a momenti cadeva giù. Siccome lui era un perito voleva fare subito i lavori difficili come noi, (le bobine, relè, le staffe, ecc.), ma Napoleone gli faceva fare i lavorini semplici perchè non si fidava. Dopo un mese rimase a casa.


Lorenzo: Aveva 24 anni e andava all'Assofa, era alto camminava lento e dondolava. Alla mattina lavorava all'Arsenale e il pomeriggio veniva da noi ad imparare tante cose insieme a me che gli insegnavo. Mi diceva che all'Arsenale non imparava niente e gli facevano spostare la roba con il carretto e sistemare il magazzino. Era un altro amico del Ricki e andavamo a spasso con il cane, la mamma aveva un negozio e a Natale regalava ai suoi clienti i lavori di legno che facevamo noi.


oggettistica in legno fatti a mano

Stamattina è venuto l'ingegnere dell'APICE per farci fare i Flat Cable, ci ha comunicato che c'è poco lavoro e che le aziende sono in crisi. Mentre Napoleone stava tagliando i cavi nell'altro laboratorio io ho messo troppa legna nella stufa; c'era troppo caldo e il Ricki che dormiva vicino alla stufa è scappato via con la lingua fuori perchè aveva troppo caldo. Napoleone quando è ritornato mi ha detto che non può lasciarmi solo perchè combino guai e rischio di bruciare il cane. La legna c'è l'ha data la signora Scotti questa estate. Sono andato nel suo magazzino e c'erano i cani ed ho avuto paura perchè sono stato morsicato da piccolo, sono tornato indietro ed ho chiamato Napoleone, mi ha detto che non bisogna avere paura dei cani piccoli e non bisogna scappare e nemmeno fargli i dispetti. Adesso che conosco il Ricki non ho più paura ed è il mio amico. E' un bastardino preso in campagna che alcuni contadini che lo volevano uccidere. Nel magazzino c'erano tante cassette di legno che abbiamo caricato e portate in cortile, durante l'estate le abbiamo rotte per usarle d'inverno perchè nessuno ci porta la legna e dobbiamo procurarcela da noi.


i due amici

la Bottega del Lavoro Chiude


Oggi è l'ultimo giorno che vado a lavorare nella cooperativa. Deve arrivare la gru per caricare il muletto, la taglierina e altre attrezzature che vengono regalate al centro Manfredini. Io ho aiutato a riavvolgere i cavi elettrici ed a mettere in ordine il laboratorio. Ho portato il mio diario per registrarlo e farlo sentire ai miei amici e spero che Napoleone me lo registri con il registratore che abbiamo riparato la settimana scorsa.


produzione Rack per controlli numerici

La cooperativa poteva continuare la sua attività essendosi resa autosufficiente fornendo servizi altamente specializzati. La mancanza di un supporto socio politico che gli permetteva di collaborare con le imprese del territorio ne ha causato la cessazione. Realtà come questa dovrebbero esistere e moltiplicarsi perchè permettono ai giovani di imparare, non solo nuove realtà lavorative, ma anche il comportamento da tenere nell'ambito lavorativo, come l'educazione, il rispetto, la collaborazione con libertà di pensiero e lasciando sfogo alla creatività, qualità essenziali che un cittadino esemplare deve avere e può apprendere in queste realtà.