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la Banca Raguzzi

istituto di credito piacentino e le sue sedi

di Stefano Beretta


Moltissimi piacentini avranno sentito parlare o letto qualche articolo riguardante la banca Raguzzi, uno dei primi istituti di credito locale, fondato a Piacenza nel 1878. La sede principale era situata nel Palazzo del Governatore in Piazza Cavalli al civico 90, con la moderna numerazione oggi corrispondono i numeri 38/40, sito che almeno da 150 anni ospita attività finanziarie.

La Raguzzi era una prospera realtà locale, i nostri concittadini investivano volentieri i loro risparmi nell'istituto fondato da Alberto Raguzzi ricco proprietario terriero e molto conosciuto in tutta la provincia. Nel 1930 la banca arrivò ad avere ben 22 filiali in tutti i principali comuni del nostro territorio. Nessuno avrebbe immaginato che nel settembre 1932, questa banca assieme ad altri 3 istituti di credito locali e cioè : Banca Agricola, Banca Popolare e Banca Cattolica sant'Antonino potessero fallire e chiudere definitivamente gli sportelli. La causa principale del fallimento va ricondotta all'onda lunga della crisi americana, al famigerato crollo del prezzo delle azioni della borsa valori di Wall Street del 1929. Nell'ultima decade di ottobre a New York vennero "bruciati" (come si dice in gergo finanziario), o meglio vennero persi in titoli di borsa circa 10 miliardi di dollari dell'epoca, le azioni ebbero un ribasso medio di più di 40 punti-percentuale, causando il panico in tutti gli investitori. Queste perdite causeranno in poco tempo il crollo delle produzioni delle merci e di conseguenza quello delle vendite e delle esportazioni, l'aumento vertiginoso della disoccupazione; insomma la grande depressione americana causò una delle più gravi crisi finanziarie mondiali della storia.

La Banca Raguzzi pur a distanza di anni dal crack di Wall Street non seppe reagire prontamente a questa crisi, anche perchè i maggiori investimenti di capitale dell'istituto erano in titoli di borsa e in beni immobili (in dal quarell come dicono i piacentini), e fallì in modo miserevole, anche per il poco aiuto, quasi dimenticata dagli organi statali. Il titolare, reo di avere fatto investimenti troppo azzardati, venne accusato di bancarotta fraudolenta ed arrestato, nonostante la banca fosse proprietaria di numerosi immobili ospitanti le proprie filiali, la loro vendita servì a liquidare solamente una piccola quantità di investitori (si parla di solo del 20% di essi, forse meno).

Da anni era stato coniato il famoso detto popolare:"Al mangia pan e marluss par purtè i sod a la banca Raguss",significava che queste persone risparmiavano anche sul mangiare (il merluzzo era un cibo allora di basso costo) per portare i soldi sul conto in questa banca, senza potere immaginare quello che sarebbe successo dopo. Ma non vogliamo dilungarci oltre sui fatti e misfatti finanziari della banca Raguzzi, anche perchè ne hanno già scritto innumerevoli riviste e blog specializzati, ma vorremmo però proporre una bella carrellata fotografica con le immagini di alcuni edifici che all'epoca ospitavano le sedi e le filiali dell'istituto, sicuri di suscitare curiosità e ricordi nei gentili lettori di PiacenzAntica. Grazie al ritrovamento di un antica agendina del Banco Raguzzi possiamo anche darvi l'elenco delle sedi dell'istituto sparsi per la provincia che nel 1930 erano tante.


sede centrale p.za cavalli n.ri dal 84 al 90 angolo via cavour
n.ri dal 2 al 8, direzione via roma 80 pal. trattenero maggi poi costa



amm.ne degli immobili via roma-trebbiola


altre filiali piacentine della Banca Raguzzi


agazzano via per castano -bettola piazza colombo n.6


borgonovo via garibaldi 72-bobbio via garibaldi 33


castelsangiovanni c.so umberto I n.84 - carpaneto p.za tripoli


cortemaggiore p.za vitt. emanuele II n.6 - gropparello via marano 54


pianello via della madonna - podenzano strada grande 9


gragnano via provinciale - lugagnano p.za casana 11


pontedell'olio c.so vitt. veneto 104 - rivergaro via emilia 9


fiorenzuola d'arda c.so garibaldi 40 - pontenure via emilia 6


Ricordiamo che gli indirizzi sono con i nomi delle vie e i numeri civici aggiornati al 1930 e perciò potrebbero non corrispondere allo stradario attuale.