penna

Altane a Piacenza


Se consultiamo dizionari ed enciclopedie, possiamo notare che la parola "altana" non ha un significato costante e non si riferisce a una ben definita struttura architettonica. A volte, con questo termine, viene indicato "un terrazzo coperto che si innalza sopra un palazzo antico". Altre volte (in conformità della voce tedesca) un "balcone coperto, sporgente dall'edificio"; ma il significato più comune è quello di "belvedere", di "loggiato a forma di torretta al di sopra dei tetti". Nell'Italia settentrionale i primi esempi di queste singolari costruzioni risalgono al 1400/1500, anche se lo sviluppo maggiore si ebbe dalla fine del 1600 in poi arricchendosi di elementi pittoreschi. Alcune altane nacquero appunto con queste caratteristiche, mentre altre non sono che la trasformazione subita dalle torri dei palazzi nobiliare nei secoli.


altane, casa sgorbati p.za duomo e p.za boselli bonini

Le prime testimonianze iconografiche a Piacenza si hanno da alcune stampe del secolo scorso che raffigurano scorci della città, altane comprese affaciantesi sull'odierna piazza Boselli Bonini, e sulle piazze maggiori: Cavalli, Duomo, Sant'Antonino. Le litografie del Bottini, in molti casi, fanno testo in quanto molti edifici furono in seguito abbattuti completamento. Delle altane che sorgevano in piazza Cavalli e nelle immediate adiacenze abbiamo le immagini scattate dai fotografi dell'epoca i quali hanno fissato sui loro lucidi cartoncini color seppia l'aspetto di queste costruzioni aeree che scomparvero per lasciar posto ai palazzi INA, della Previdenza e del Terzo Lotto.


altana e lavori al terzo lotto

Tenendo presente le scomparse e quelle ancora esistenti, dobbiamo riconoscere che, ancora ai primi del nostro secolo, dovevano essere parecchie decine di altane di una ciità di sviluppo medioevale e rinascimentale quale è Piacenza. Se saliamo su uno dei più alti edifici della nostra città posto nel centro storico, ad esempio sulla terrazza del Grande Albergo Roma, abbiamo un'anpia panoramica del settore. Qualche indicazione? Via Pantalini, via Prevostura, via Vescovado, via Taverna, via Campagna, via Mandelli, via Verdi, via X Giugno, via Sopramuro, via San Giovanni, via Gregorio X, via Garibaldi, ecc. La pianta è, in genere, rettangolare o quadrangolare, ma non ne mancano alcune a base triangolare (come quella posta all'inizio di via Campagna) e ottagonale.

Raramente si sviluppano in altezza; in genere sono piuttosto basse e non si elevano che pochi metri sopra i tetti. La loro funzione è ora di belvedere o stendibiancheria o anche -chiusa con vetri- di studiolo dove sono presenti massicci interventi conservativi.


altana a barriera roma con l'ustaria dal bambein

Un elemento comune alle altane piacentine è che tutte -o quasi- sotto il tetto di copertura, presentano ampi finestroni (3 per 3, oppure 2 per 2) a tutto sesto, a 4 o 6 fornici, di maggiore o minore larghezza, e più o meno ornati di cornice. Come si fa per altri tipi di architettura, meritano di essere censite e studiate da esperti. Molte di esse, nel corso di "assaggi" e di restauri potrebbero rivelare la loro primitiva struttura che un tempo bene si inserivano nei quartieri in cui era divisa la città medioevale e che avevano pure una funzione di vedetta nel quadro difensivo predisposto dalle varie consorterie gentilizie.

Elenco altane - Piacenza

Piazza sant'Antonino (lato adiacente alla basilica), via Verdi, via Sopramuro, via Scalabrini (altezza chiesa San Paolo), via Vescovado (Dordoni), via Prevostura (dott. Camoni), via Pantalini, piazza Duomo (rest. da A. Scognamiglio), piazza Cavalli (lato Ovest), via della Ferma (ang. Melchiorre Gioia), via Gregorio X, via X Giugno (dame Orsoline), via Illica, via Garibaldi (pal. Anguissola), via san Giovanni (casa Manfredi), (si vedono bene da via Vigoleno), via Campagna (inizio verso p.za Borgo), via Taverna (pal. Morigi), via Legnano, via Nicolini, via Cittadella, via Nova, via Mandelli (banca d'Italia), via Borghetto (in fondo), via San Donnino (non so se siano autentiche). Con un teleobbiettivo si possono riprendere dal terrazzo dell'Albergo Roma o da qualche altro palazzo del centro storico. (da strenna piacentina 1985, C. Artocchini).