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la Chiesa dei Santi Nazzaro e Celso


oggi Spazio Rosso Tiziano

La chiesa dei Santissimi Nazzaro e Celso posta sulla strada levata, a metà della leggera salita che approda a Piazza del Borgo, sorse, secondo il Campi, nel 1025, fuori dalla prima cerchia di mura comunali duecentesche. Essa si aggiungeva alle altri parrocchiali attorno al borgo, in cui aveva sede il potentissimo Collegio dei mercanti e dei Paratici e dove passavano i rivi alimentanti diversi mulini; Santa Brigida, San Matteo e Sant'Andrea. Come queste, anche la struttura dei Santissimi Nazzaro e Celso è a pianta basilicale e suddivisa in tre navate con sei campate quadripartite su colonne cilindriche tuttora esistenti e ben identificabili sotto il rivestimento in intonaco seicentesco. All'esterno gli elementi romanici determinanti sono la torre capanaria che è la più antica in città insieme a quella di san Dalmazio, il portale laterale, l'arco gotico in laterizio a lato, la cornice saliente della originaria facciata verso ovest. Il portale laterale sul fianco sud, riemerso per una caduta di intonaco nel 1916 si è conservato in tutta la sua semplicità medioevale, con le sue quattro colonnine in pietra e arenaria grigia disposte a sguancio.

Nella seconda metà del secolo XVI avvenne il maggiore e radicale cambiamento: l'inversione dell'abside a ovest, ricostruito secondo lo schema aggiornato e funzionale a pianta quadrata, e la conseguente costruzione della facciata con ingresso a est, cioè verso il grandioso Palazzo Scotti da Fombio costruito nel 1492 , il maggiore centro politico guelfo. L'unica Cappella interna vera e propria era quella di sant'Orsola, di giuspatronato dei Barattieri dal 1343. Gli interventi tra l'ultimo ventennio del '600 e il primo del '700 hanno determinato l'aspetto esterno ed interno della chiesa e si sono sovrapposti a quelli precedenti e originari senza distruggerli. Essi furono affidati al valente architetto piacentino Giacomo degli Agostini per cui la facciata fu portata nelle forme che attualmente si possono vedere, secondo le indicazioni della Congregazione presieduta dal giovane sacerdote e parroco Giulio Alberoni.


facciata della Chiesa dei Santi Nazzaro e Celso

Il ciclo di decorazione artistica più importante però è quello del rivestimento di stucchi della chiesa del 1709-1720, che tuttora prevale sulla struttura medioevale. Il primo artista ad essere chiamato nel 1709 per la decorazione del coro è Francesco Cremona, con il motivo iconografico del tendaggio con frange dorate, sollevato giocosamente da quattro angioletti laterali e da uno centrale. Dopo questo intervento sul coro fu portato a termine il rivestimento di tutte le pareti e delle colonne, ad opera di due nuovi stuccatori: Gian Pietro Zanoni e Giovanni Antonio Inselmini, con motivi a stucco di teste di angioletti poste sopra la chiave degli archi contornate dai rametti di alloro recisi stretti da nastri disposti in modo sinuoso, con il motivo che sconfina nell'intradosso; una versione sobria e pacata, quasi grafica per la mancanza di aggetto a rilievo.

La storia della chiesa parrocchiale dei Santi Nazzareno e Celso si interrompe improvvisamente nel 1903, quando la chiesa di San Sepolcro le subentrò come sede della stessa parrocchia, ben dotata di redditi. Cominciò un periodo di abbandono e di inarrestabile degrado, come per altre chiese dismesse. La chiesa dei Santi Nazzaro e Celso divenne falegnameria, poi magazzino dell'Ospedale; finalmente nel 1986 il suo destino si trasformò in un nuovo futuro, perchè Maurizio Sesenna, innamoratosi di questo storico spazio, l'acquistò e curò il progetto di recupero; la chiesa fu riaperta, come sede di mostre e di manifestazioni culturali e musicali il 12 novembre 1989, con l'inaugurazione di una grande mostra antologica con dipinti di Filippo De Pisis.

I restauri della chiesa furono intrapresi con coraggiosa dedizione da Maurizio Sesenna, che, come un indefettibile priore di storica congregazione, sostenne i costi dei diversi interventi:
Consolidamento statico, rifacimento del tetto, inserimento degli impianti tecnologici e pulitura con restauro conservativo delle superfici interne 81986-1989).
Ritrovamento e restauro di tre dipinti appartenuti alla chiesa (1990-1992).
Restauro della facciata e del fianco sud della chiesa (2008-2009), che oggi appare in tutta la sua autenticità e nella sua sobria bellezza, propria di un monumento amato per la secolare stratificazione di testimonianze artistiche e umane.
Reperimento e restauro di due dipinti appartenuti alla chiesa e caduti nell'oblio (2010-2011).
L'impegno finale dovrebbe essere il restauro filologico degli elementi architettonici ed artistici interni, per una più esplicita lettura. (di stefano pronti).


interno della galleria spazio rosso tiziano


Approfondimenti e Curiosità

La chiesa è ricordata da Bernardo Morando, uno dei cronisti della peste del 1630, che scrisse, a proposito degli appestati: "Uno fu che a me fece grande impressione, quale, sul dubbio di restare insepolto, uscì di casa, andando nella vicina chiesa de' ss. Nazzaro, e trovato il Curato gli disse: Monsignore io vi prego, che mi vogliate far seppellire, che vi vo' pagar la mercede; e in questo dire, mettendo le mani al danaro, mentre il curato restava attonito a tal richiesta, stimando, ch'ei vaneggiasse, egli stendendosi in terra, allora effettivamente morì".

Giulio Alberoni, celebre cardinale, ambasciatore ducale a Madrid e primo ministro del re di Spagna Filippo V, nonché fondatore del collegio tuttora dedicato alla formazione del clero, ricevette in questa chiesa la prima formazione, fu sindaco della Congregazione del Santissimo Sacramento della parrocchia dei SS. Nazzaro e Celso e in seguito priore e parroco della stessa. Scelse l'architetto Giacomo Agostini per completare la facciata nella forma attuale.

Spazio Rosso Tiziano è dal 1988 punto di riferimento per le attività culturali della città di Piacenza: conferenze sull'arte, presentazione libri, concerti di musica classica ma soprattutto mostre di pittura e scultura arricchiscono il calendario delle iniziative nella chiesa sconsacrata eretta nel 1025 e dedicata fino alla fine dell'ottocento ai santi Nazzaro e Celso. per contatti, spazio rosso tiziano via taverna 41, 29121 piacenza, tel. maurizio 337603335 .