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i Mabati di Montin

L’amico artista Andrea Montin viene ogni tanto a trovarmi nel Nanero in cerca di cose strane e vecchie per realizzare le sue opere. Giorni fa era interessato a delle vecchie lamiere arruggine per le sue composizioni. Ha trovato un paio di tabelle pubblicitarie dei gelati anni ’60 ma non erano sufficienti. Mi sono ricordato che nel cortile attiguo avevo alcune lamiere ondulate, che coprivano i coppi della vecchia casa. Le ho chiamate “Mabati” e Montin mi chiese il significato.

Allora gli raccontai una storia di qualche decennio fa quando volontario andai a Kampala (Uganda) per gestire la casa di Don Vittorione di Africa Mission. Ero incaricato di procurare i materiali necessari per la costruzione di un complesso polifunzionale a Moroto nel nord del Karamogja, a circa 500 km da Kampala. Il carico di 4 camion comprendeva anche una quantità di Mabati, (lamiere ondulate per la copertura dei tetti), acquistati in Kenia dove venivano fabbricati. All’arrivo mi viene comunicato che dall’inventario mancavano 15 lamiere; interrogati i due autisti emerse la verità.


i Mabati di Kampala

Uno di loro aveva scaricato il materiale a casa sua dove stava costruendo un porticato. La conseguente denuncia porta l’arresto dei due autisti che vengono imprigionati. Giorni dopo mi fa visita il fratello del reo chiedendo di ritirare la denuncia, in cambio mi offriva 2 mucche. Sorpreso dalla situazione prometto di occuparmene non garantendo però la riassunzione presso di noi. Mi recai alla prigione per revocare la denuncia ma non fu così facile. I rei restarono in prigione.

In seguito con tante difficoltà ed aiutato da un Padre Comboniano, (che aveva il mio stesso cognome), riuscimmo a farlo uscire di prigione. Durante la visita ai due autisti in cella rimasi sconvolto da ciò che vidi: in un lungo corridoio chiuso da due cancellate, con vista sul cortile e con pavimento di terra, erano rinchiusi i prigionieri stipati in uno spazio ristretto. All’ora di pranzo arrivano i parenti con il poco necessario per cucinare il pasto unico della giornata. Con se portano il treppiedi, la pentola e la poca legna utile per riscaldare la misera minestra a base di Matoke (frutto del platano simile alle banane). Sembrava di trovarmi in un girone dantesco tra fumo acre e derelitti in attesa del pasto. Per loro fortuna la libertà arrivò dopo una settimana. Caro Andrea quando userai questi "Mabati" ricordati di quel lontano e primordiale paese a cavallo dell’Equatore. (chi desidera visionare le opere del maestro Andrea Montin può farlo presso lo studio in via Castello 20 Piacenza, tel. 0523-338409).


Opera del maestro Montin, che mi ha dedicato, eseguita con i Mabati