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Trattoria Casto Mosconi a Roveleto

..”Da Casto”: un’espressione che a Roveleto di Cadeo si usava molto in passato, ma a cosa si riferiva esattamente? In molti me l’hanno chiesto in questi anni. “Casto” era il nome di Casto Mosconi, cioè il “capostipite” della famiglia Mosconi, che si può definire storica per Roveleto e per tutto il territorio comunale di Cadeo.


Casto Mosconi

Casto Mosconi e la moglie Teresa Carboni si stabilirono a Saliceto di Cadeo il 7 febbraio del 1888 alla Palta Vecchia, provenienti da Cortemaggiore, per aprire un’osteria, in precedenza gestita da Malachia Uttini, cugino del grande Maestro Giuseppe Verdi. Qui infatti era nata Luigia Uttini, la madre del grande compositore. Casto e Teresa avevano già due figli nati a Cortemaggiore, Angelo e Americo. Alla Palta nascono invece Paolo nel 1890, Giovanni nel 1893, Anna, Rinaldo e Savina. Ai primi del ‘900 la famiglia Mosconi si trasferisce a Roveleto per costruire una casa accanto al Santuario, lì nasce un’osteria con palta (con annessi naturalmente i sali e i tabacchi). La casa in questione, costruita nel 1901, la vediamo in questa cartolina (della collezione di Paolo Morlacchini) che però risale a parecchi anni dopo, molto probabilmente agli anni ‘40.


trattoria Mosconi Casto veduta anni ‘40

A Roveleto nascono gli ultimi figli: Laura nel 1908, Adalgisa nel 1913 e Luigi nel 1915. Ben 8 figli quindi, una famiglia numerosa, come quelle di una volta. Negli anni la gestione della palta viene presa da Luigi detto “Gigiòn ad Castu e da sua moglie Dirce Ronda. Il ristorante invece viene preso da Rinaldo, che però purtroppo viene a mancare abbastanza presto nel 1950, con i suoi 5 figli ancora piccoli. Rinaldo aveva sposato Cesira Cavalli originaria di Chiavenna Landi (frazione di Cortemaggiore). Il vecchio Casto intanto era morto nel 1939, e altri suoi figli si erano trasferiti altrove, i maschi continuando la professione di oste: Paolo apre un’osteria ai Mulini degli Orti a Piacenza sull’attuale Strada Farnesiana, mentre Americo si trasferisce e apre un’osteria a Travazzano di Carpaneto Piacentino.


Luigi Mosconi e Dirce Ronda

Laura sposa Paolo Gambazza, originario di Cadeo, avranno diversi figli, tra cui qualche industriale e alcuni commercianti (come Annunciata Gambazza Minelli detta “Nuccia” che gestirà per tanti anni l’omonima oreficeria sul Viale Aldo Moro). Adalgisa invece sposa Luigi Ghizzoni, di Fiorenzuola, e si trasferiscono dopo diversi anni nella casa accanto al Municipio, che apparteneva al pro zio Angelo Mosconi detto “Gilèin”. Una storia lunga quella della famiglia Mosconi, fatta di sacrifici e dedizione al lavoro di commerciante e di oste. Ancora oggi quando passo davanti a questa casa mi emoziono perché lì si respira ancora la storia. Anche perché l’edificio è rimasto tale e quale (tranne gli archi nelle porte sotto che richiamano le finestre poste sopra, tale modifica venne fatta agli inizi degli anni ‘50). Mi emoziona sentire parlare Mariuccia Mosconi Provini, Concetta Mosconi Cantarelli e Teresa Mosconi Ferdenzi (le figlie di Rinaldo e di Cesira) perché sono testimonianze molto preziose. Ringrazio loro per queste notizie e per la considerazione che hanno per me. (di Paolo Morlacchini).