la Storia del Politeama
cinema-teatro Politeama 1906
Il Politeama come lo vediamo oggi non è stato sempre così. Del resto tutti lo sanno, meno quelli dell’ultima generazione. Per immaginarselo con una certa esattezza richiamiamoci l’immagine un pò ridotta, del teatro Municipale. Era tutto a palchetti con un loggione sospeso al soffitto e le “barcocce” ai lati del palcoscenico. Ai tempi in cui venne costruito, il cinema non era ancora nato e i divertimenti che i piacentini prediligevano erano le operette e i melodrammi. Il proprietario ed esercente di allora, signor Via, non lesinava, pur essendo noto per il suo eccessivo scrupolo finanziario. Gli affari andavano a gonfie vele e le compagnia di operette restavano nella nostra città addirittura per dei mesi. Il signor Via, perché gli affari andassero meglio, speculava sui dettagli. Ad esempio, lui stesso andava in giro per la città ad affiggere i manifesti con il secchiello della colla, il pennello in mano e il fascio di manifesti sotto il braccio. Verso il 1910 il Cinema entrò a Piacenza grazie al pioniere signor Oreste Leonardi. Il Politeama allora si adeguò alla nuova esigenza ed issò davanti al sipario un telone bianco. Il locale divenne così il luogo preferito dai fidanzati e dalle coppiette. I palchetti offrivano con la loro intimità, grazie all’oscurità dell’ambiente, l’occasione per le più calde manifestazioni amorose. Il signor Via, che aveva il senso degli affari, non limitò pertanto la sua attività al solo cinema, ma continuò con il normale, anche se saltuario, programma operistico. La platea del Politeama ne vide delle belle con l’andar del tempo. Diverse volte furono dati spettacoli di circo equestre e in tali occasioni la platea veniva sgombrata di tutte le poltrone e così trasformata in pista. Spesso, inoltre, venivano effettuati balli popolari. A carnevale il Politeama era tutta una baldoria. Ciò malgrado, i tempi camminavano e si evolvevano. Un bel giorno il signor Via fu invitato in questura e gli fu imposto di dotare il suo locale di tutte le misure di sicurezza che il cinema richiedeva e che la legge rendeva obbligatorie. Le modifiche ordinate a quei tempi, costavano un occhio della testa e il signor Via, al pensiero di dover spendere tutti quei soldi, si scoraggiò a tal punto che una notte, durante una crisi di sconforto, il poveretto si tolse la vita.
cinema-teatro Politeama 1951
La nuova gestione fu assunta da un architetto di Milano, il dottor Besana. Erano gli anni 1922-23. Il nuovo gestore trasformò il vecchio locale e ne fece un cinema-teatro davvero molto elegante, tutto in viola. Per queste radicali trasformazioni spese tutti quattrini che aveva ma si accorse troppo tardi di aver fatto il passo più lungo della gamba. Infatti dopo un anno fallì. Il locale allora passò nelle mani di diverse imprese di gestione: Amici e Falciola, Degli Esposti e Frascaroli, Leonardi e Bergonzi. Infine passò ad una società anonima “Artis Domus” il cui pacchetto azionario era per intero nelle mani del signor Varisco. Nel 1940 il pacchetto azionario fu rilevato dal dottor Bergonzi, che avocò a se la proprietà e la gestione del Politeama. Erano gli anni di guerra e la gente al cinema ci andava poco. Il dottor Bergonzi, anche per misura di sicurezza, chiuse il locale. In questo frattempo egli mise in opera il rifacimento dell’interno. Demolì i palchetti laterali e ricavò una platea unica. Un giorno però il prefetto di quel tempo, Graziani, minacciò di requisire il locale per conto dell’O.N.B. Il dottor Bergonzi allora tornò rapidamente dal paese in cui era sfollato e riprese immediatamente la gestione del locale, pur sotto i bombardamenti. Alcuni anni dopo la fine del conflitto, nel 1947, il Politeama venne chiuso e si diede inizio ai lavori di completa demolizione. Il dottor Bergonzi fornì all’architetto Vittorio Gandolfi un piano generale da eseguire, e i lavori, praticati dall’impresa Milanesi sui calcoli dell’ingegner Vincenzo Borrini, furono portati a termine con celerità. Le strutture sono tutte di cemento armato e il soffitto in volta SAP; sfruttando l’area vicina si costruì l’atrio e le scale. Ora il Politeama è uno dei locali più eleganti e spaziosi di tutta la regione. (selezione piacentina 1956, anno 2 n. 1).
cinema-teatro Politeama 1953