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il Palazzo e la Galleria della Borsa

notizie storiche sulla costruzione

Nel primo dopoguerra (fine 1948 inizi del 1949) la giunta della Camera di Commercio piacentina, con una delibera, approva una riqualificazione dell’isolato allora occupato dal vecchio mercato coperto e dalla piazzetta di san Gervaso. Ovvio che questa delibera era anticipatamente stata condivisa dall’amministrazione comunale, la stessa aveva provveduto ed invitato i commercianti a liberare i posteggi occupati nel vecchio mercato. Il boom economico si annuncia e anticipa la ricostruzione edilizia locale con conseguenti nuovi posti di lavoro, tanto attesi vista l’alta disoccupazione di allora. Con la delibera approvata, dall’Amministrazione Comunale, si conferma la cessione di tutta l’area interessata al soggetto privato che si impegnava ad edificare una costruzione di gradevole decoro urbano che desse dignità ad un’ampia zona centrale. Si realizza una galleria, per stabilire un collegamento, tra la piazza principale e le vie contigue. Verrà costruita una piazza coperta da destinare a “Borsa degli Affari”, (tra via Cittadella e largo Romagnosi, ora Matteotti). Ricordiamo che negli anni ’30 vi erano già stati importanti interventi edilizi.


facciata Palazzo della Borsa, 1952

Dopo aver ottenuto le varie e necessarie approvazioni al progetto si forma un gruppo di lavoro composto da; presidente Minoja, dall’arch. P. Portalupi e dall’ing. R. Galletto. Si riuniscono i soci dell’Immobiliare Piacentina spa con il presidente Conte Giuseppe Calciati, vengono illustrati i dettagli e le trattative per la partecipazione all’operazione del palazzo e della galleria della borsa, questi approvano e si procede alla stipula del contratto nella metà del 1949. Il progetto, preparato dal prof. L. Dodi, dall’arch. C.F. Cattadori e dall’ing. F. Bersani, viene esibito ed approvato dalla Commissione Edilizia Comunale. L’ente della Camera di Commercio consegue la proprietà della Galleria e della Borsa Affari con aggiunta di due piani, mentre la restante parte del palazzo resta in possesso alla società costruttrice.


il mercato in via Romagnosi con la Banca Comm. e l’edicola di Golzi

Dopo non poche resistenze i commercianti del mercato coperto accettano di spostarsi e traslocano sotto i portici del Gotico, per cui i lavori possono partire. Il lavori del cantiere è seguito dalla stampa locale, cittadini e dagli archeologi che trovano e recuperano alcuni reperti romani dell’imperatore Traiano. Non viene dimenticato il lato artistico e si decide di far affrescare, al noto pittore piacentino Luciano Ricchetti, le due lunette che si trovano appena al di sotto dei lati corti della copertura della Galleria. Il tema è il lavoro che viene celebrato nelle sue varie forme con degli affreschi. Inoltre lo scultore Callegari realizza alcuni bassorilievi della facciata verso largo Matteotti.


gli affreschi di Luciano Ricchetti

Passano alcuni anni e nel 1960 gli affreschi della Galleria della Borsa sono in cattivo stato, come segnalato dal quotidiano Libertà. Successivamente si provvede a sistemare la tettoia con una nuova copertura in vetro e le due lunette vengono mutilate nella parte alta, per cui alcune figure risultano prive di testa. Col passare degli anni il Palazzo della Borsa ha avuto molti cambiamenti, il più impattante è stato la trasformazione del cinema Plaza in un immenso garage, anche la Galleria della Borsa Merci ha perso i regolari incontri degli agricoltori. Attualmente la maggior parte degli spazi commerciali presenti sono abbandonati, la Galleria viene usata dai piacentini e visitatori come attraversamento per piazza Cavalli.


la Galleria della Borsa, 1955