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Giuseppe Cipelli – Ingegnere


Con questo scritto voglio ricordare l'ing. Giuseppe Cipelli, una figura molto nota a Fiorenzuola d'Arda e in tutta la Val d'Arda. La storia inizia con il padre: Giovanni Cipelli, classe 1861, agricoltore di origine cremonese, che, con l'aiuto del suocero (proprietario terriero in Casteldidone e a Roncole di Busseto), si trasferisce nel territorio fiorenzuolano. Nel 1885 prende in affitto il podere "Palazzina Galliane", e vi rimane una decina di anni, fino al 1895, in quell'anno passa a condurre il podere "San Bernardino" nella zona di Fiorenzuola in direzione di Alseno. Nel 1926 cessa di condurre il podere San Bernardino e si trasferisce a "Case Orsi", dove continua la sua attività, coadiuvato dal figlio Rodolfo, fino a tarda età, muore nel 1950 a 89 anni. Dal suo matrimonio con Eugenia Ferrari nascono ben 5 figli: Giuseppe (n.1890), Attilio (n.1892), Caterina (n.1894), Rodolfo (n.1901), Ugo (n.1905). Giovanni Cipelli è ricordato come un imprenditore agricolo molto lungimirante e illuminato per l'epoca, tra i suoi meriti, vi è indubbiamente quello di avere sperimentato con successo nuove tecniche di concimazione, coltivazioni, allevamenti e attrezzature. Ricordato come tra i primi a coltivare: tabacco, barbabietole, bachi da seta ibridi cinesi, stalloni pesanti, torelli e vacche svizzere (bruno alpine), aratri in ferro, falciatrici, mietilegatrici, seminatrici e poi trattori. Cipelli era grandemente stimato dal Professor Ferruccio Zago, direttore della Cattedra Ambulante di Agricoltura, e ne seguì i consigli. Nel 1922 viene insignito della croce di Cavaliere del Lavoro e nel 1933 consegue il diploma di 3° classe al Merito Rurale.

Attilio Cipelli, figlio di Giovanni, viene arruolato nella sussistenza durante la I Guerra Mondiale, e sposa Romilda Volpi (figlia di Bartolomeo), esponente di un'altra famiglia fiorenzuolana importante, proprietaria di alcuni poderi, tra questi, il "Bosco". Attilio si dedica tutta la vita all'agricoltura, seguendo con successo i consigli del padre Giovanni, e ottenendo vari riconoscimenti.
Caterina Cipelli sposa, nel 1919, Amedeo Carabelli, già proprietario di alcuni poderi agricoli in località Stazione di Alseno.
Rodolfo Cipelli, dopo la morte del padre, continua la conduzione del podere, e nel 1942, sposa Vittoria Bonomi.
Ugo Cipelli ottiene il diploma di geometra e inizia l'attività di libero professionista vicino al campo agricolo, abbinandola, per un certo periodo all'attività di agente delle assicurazioni con il fratello Giuseppe. Ugo si sposa nel 1935 con Cesarina Barbati.


piazza Caduti, mostra agricoltura del 1926 stand Giuseppe Cipelli

Giuseppe Cipelli. In particolare voglio ricordare in questo scritto la sua figura, Giuseppe nasce il 18/03/1890 nel podere Palazzina Galliane di Baselica Duce, frequenta le scuole elementari a Fiorenzuola, prosegue gli studi a Bergamo, Firenze e a Parma, ove si diploma nel 1910. Si iscrive al Politecnico di Torino, e consegue la Laurea in Ingegneria Civile. Nel 1911-1912 è bersagliere a Rodi durante la guerra italo-turca. Viene richiamato nel 1915 con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale. Sottotenente al comando di una batteria in Val di Ledro sul Monte Carone, viene poi arruolato con il grado di tenente, al comando di una batteria contraerea ad Avigliana e a Torino fino alla fine della guerra. Proprio in questo periodo coltiva le sue passioni più sentite, la fotografia e il turismo. Le sue fotografie, scattate sia in casa che in guerra, oggetto di una mostra a Fiorenzuola e a Milano nel 1985, sono documenti eccezionali, soprattutto per la loro freschezza.


1° corso di motoaratura 1927 dell’ing. Giuseppe Cipelli

Negli anni 1924/25 inizia la sua vera e propria professione, quella di rappresentante per la vendita di macchinari per caseifici, progettando e costruendo pozzi e d acquedotti. Diviene docente in corsi professionali per conduttori di caldaie a vapore allargando la formazione anche in centri nelle province vicino alla nostra: Parma, Cremona, Lodi. La ditta, chiamata inizialmente, Ing. G. Cipelli e C., nel 1935 cambia il nome in S. Conni e C., per ragioni di incompatibilità professionale. Infatti in quell'anno Cipelli, diviene agente delle Assicurazioni Generali Venezia, assieme al fratello Ugo, professione che svolge fino alla morte, avvenuta nel 1970.

Nel 1940 sposa Alessandra Conni e ha un solo figlio: Carlo. Dopo la guerra si mette in Società con il cognato Gino Conni e amplia ulteriormente la ditta costruendo in proprio caldaie a vapore e doppio fondi. Sede dell'officina è in Piazza Caduti, gli uffici (da sempre) erano in palazzo Moy, in Corso Garibaldi apre il negozio di articoli caseari, al quale poi si affiancano altri due punti vendita: uno a Parma e uno a Busseto. Nel 1958 si ritira dalla ditta lasciando la conduzione al cognato Gino Conni e al figlio Sandro. Continua l'attività di agente delle Generali fino al 1968 e di consulente fino al 1970. Chi ricorda questa famiglia? Credo che a Fiorenzuola e nella Val d'Arda la ricordino in tanti. (di Paolo Morlacchini).

La straordinaria vita Militare di Giuseppe Cipelli, un patriota italiano che ha servito la sua patria come volontario di guerra durante la Prima Guerra Mondiale e ha catturato la drammaticità del conflitto attraverso la sua passione per la fotografia.


Nel 1912, un giovane italiano di nome Giuseppe Cipelli, nato nel 1890, si unì ai ranghi dei volontari di guerra, desideroso di servire la sua amata patria e saldare un debito con essa. Questo atto di devozione alla nazione lo avrebbe portato in un viaggio attraverso la Prima Guerra Mondiale, una storia di coraggio, sacrificio e passione per la fotografia che avrebbe lasciato un’impronta duratura. Dopo essersi arruolato come volontario, Giuseppe Cipelli fu assegnato alla 6ª Divisione Speciale e inviato a Rodi. Tuttavia, il richiamo alla patria lo portò a fare ritorno in Italia alla fine dell’anno. Nel frattempo, nel 1914, l’Europa era sull’orlo di una delle guerre più devastanti della storia, e Cipelli non poteva stare lontano dal dovere. Fu richiamato nel mese di agosto e assegnato al prestigioso 1° Reggimento Bersaglieri. Scoppiata la guerra, Cipelli fu inviato in una zona cruciale, la Valle di Ledro, il 22 aprile 1916. Qui, prese il comando di un reparto di artiglieria armato con cinque mitragliatrici Gardner. La sua missione era di fornire supporto al 40° Fanteria, posizionato sulle quote 500 e 809 dello Sperone – San Giovanni e sul monte Nodic. In questo periodo, il suo impegno e il suo valore furono riconosciuti e fu nominato sindaco del paese di Biacesa, anche se la popolazione locale era stata evacuata già nel maggio 1915. Rimase a Biacesa, dove i vari comandi avevano stabilito la loro sede, fino all’agosto del 1916. Successivamente, il suo reparto fu trasferito sul monte Carone, dove assunse il comando della 379ª batteria del 132° Gruppo di Artiglieria. Fu in questo momento che Cipelli fu promosso a tenente.


Giuseppe Cipelli, Tenente e Fotografo del Monte Carone

Il monte Carone, con il suo panorama grandioso, divenne un punto cruciale per il controllo del settore. Fu trasformato in un imponente complesso militare, con alloggi per le truppe e depositi, tutto mirato a sbarrare la strada alle potenziali offensive nemiche. Ma la vera passione di Giuseppe Cipelli non era solo il servizio militare; era anche un appassionato fotografo. Durante la sua permanenza sul monte Carone, documentò la vita militare e la drammaticità del fronte attraverso la sua macchina fotografica. Queste immagini preziose testimoniano la realtà della guerra e catturano la quotidianità dei soldati italiani impegnati in una lotta disperata. Cipelli rimase sul Carone fino al luglio 1918, un periodo in cui considerò la montagna una sorta di piccolo paese ricco di comodità. Successivamente, assunse altri incarichi nella stessa zona, ma alla fine del conflitto fu assegnato a una batteria antiaerea ad Avigliana, vicino a Torino. Ricevette il congedo nel settembre del 1919.

Dopo la guerra, Cipelli intraprese diverse carriere, vendendo macchine ed attrezzi per caseifici prima di diventare un assicuratore nel 1935. Nel 1940, si sposò con Alessandra Conni e insieme ebbero un figlio, Carlo. Giuseppe Cipelli non solo ha servito la sua patria con coraggio in tempo di guerra, ma ha anche lasciato un prezioso tesoro di fotografie che ci permettono di rivivere la sua straordinaria esperienza. La sua vita è un esempio di dedizione e passione, un testimone di un’epoca segnata dalla Prima Guerra Mondiale e dalla capacità umana di affrontare le sfide più difficili con determinazione e risolutezza. Morì nel 1970. (di Antonio Rossello).