la Cattedra Ambulante di Agricoltura a Piacenza
C’è fermento a Piacenza nel maggio del 1897. Dopo tanti sforzi si è da poco costituita la Cattedra ambulante di agricoltura per iniziativa dell’allora Comizio Agrario di Piacenza, con il contributo del Comizio Agrario di Fiorenzuola e della Cassa di Risparmio di Piacenza. Ai contributi dei primi enti che ne promossero la istituzione, si aggiunsero, ben presto, quelli della Provincia, del Governo, del Consorzio Agrario Coop, dell’allora Camera di Commercio, dei principali Comuni e via via di tutti gli altri. Nel 1908, à termini di legge 1907 n. 513, si è costituito il Consorzio fra lo Stato e la Provincia per il mantenimento della Cattedra Ambulante la quale è diventata ente parastatale ed ha avuta assicurata la continuità della sua funzione e la possibilità di intensificare la sua attività. Attualmente, oltre il Governo e la Provincia, fanno parte del Consorzio per il mantenimento della Cattedra ambulante, il consiglio provinciale dell’Economia Corporativa e tutti i comuni della provincia. I Regi Decreti del 6 dicembre 1928, n.3433 e 26 giugno 1930, n.1074 disciplinano, in Italia, il funzionamento delle Cattedre Ambulanti di agricoltura, le quali hanno il compito di diffondere l’istruzione tecnica fra gli agricoltori, di promuovere in ogni ramo il progresso dell’agricoltura e disimpegnare i servizi agrari che loro vengono attribuiti dallo Stato e dal Consiglio provinciale dell’Economia Corporativa nei limiti delle facoltà a questo date dalle leggi.
cartolina commerciale della cattedra ambulante 1902
La Cattedra ambulante provinciale di agricoltura per la provincia di Piacenza ha sede in via Mazzini, 14 e funziona attualmente con un Direttore e cinque reggenti di Sezione (Bettola, Bobbio, Castel San Giovanni, Fiorenzuola d’Arda e Monticelli d’Ongina) un assistente, un esperto specializzato per la frutticoltura e l’apicoltura ed un esperto assunto per intensificare lo svolgimento dei corsi di istruzione professionale ai contadini.
Al mondo agrario c’è da presentare non solo l’istituzione, ma anche il nuovo direttore. È giovane, ma ha già una discreta esperienza e tanta voglia di imparare. Fresco di studi e di entusiasmo, da Rovigo arriva Ferruccio Zago. Ha con sé il diploma della prestigiosa Scuola di pomologia e orticoltura di Firenze. A Firenze Zago ha imparato tante cose sui libri, nelle campagne di Rovigo ha capito come metterle in pratica. Qualche anno prima, l’agricoltore piacentino Emilio Fioruzzi, il più attivo promotore della Cattedra piacentina, aveva delineato una sorta di ritratto ideale del buon propagandista agrario: nell’insegnante ambulante “deve la scienza camminar di pari passo con la pratica: ove si abbia un buon docente, parlatore efficace, modesto nelle apparenze, dotato di buoni studi, osservatore e ricercatore instancabile, nella pratica provetto ivi l’esito non può mancare”. Non era stato certo facile trovarlo, ma Giovanni Raineri, fondatore nel 1892 della Federconsorzi e grande tessitore di reti di conoscenze, aveva subito capito che il giovane assistente di Tito Poggi poteva essere l’uomo giusto per Piacenza.
Al mondo agrario c’è da presentare non solo l’istituzione, ma anche il nuovo direttore. È giovane, ma ha già una discreta esperienza e tanta voglia di imparare. Fresco di studi e di entusiasmo, da Rovigo arriva Ferruccio Zago. Ha con sé il diploma della prestigiosa Scuola di pomologia e orticoltura di Firenze. A Firenze Zago ha imparato tante cose sui libri, nelle campagne di Rovigo ha capito come metterle in pratica. Qualche anno prima, l’agricoltore piacentino Emilio Fioruzzi, il più attivo promotore della Cattedra piacentina, aveva delineato una sorta di ritratto ideale del buon propagandista agrario: nell’insegnante ambulante “deve la scienza camminar di pari passo con la pratica: ove si abbia un buon docente, parlatore efficace, modesto nelle apparenze, dotato di buoni studi, osservatore e ricercatore instancabile, nella pratica provetto ivi l’esito non può mancare”. Non era stato certo facile trovarlo, ma Giovanni Raineri, fondatore nel 1892 della Federconsorzi e grande tessitore di reti di conoscenze, aveva subito capito che il giovane assistente di Tito Poggi poteva essere l’uomo giusto per Piacenza.
il direttore Ferruccio Zago
E aveva fatto sì che Zago potesse arrivare nella città in cui, per merito di Raineri e della Federconsorzi, si stava creando una rete di agronomi, tecnici e politici in grado di disseminare in giro per l’Italia, anche grazie a una nuova forma di editoria agraria, le informazioni relative alle innovazioni tecniche decisive per l’agricoltura moderna. Il ruolo di Ferruccio Zago nello sviluppo dell’agricoltura piacentina, e non solo, è davvero notevole e merita una particolare attenzione. Nel 1913, l’allievo Giovanni Pallastrelli ricorda il suo maestro: “Egli propagandava. Essere per gli agricoltori, in ogni circostanza, un amico, un fratello, un padre, saper entrare nelle loro case”. Quando Zago arrivava in un paesetto di montagna, in una parrocchia, in una villa, tutti gli erano attorno. Mi par di vederlo ancora. Un volano per lo sviluppo del territorio la Cattedra piacentina è destinata a diventare ben presto una delle più importanti a livello nazionale, in grado di trascinare lo sviluppo agrario di una provincia che, in pochi decenni, tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento, grazie a un’efficace integrazione tra agricoltura, industria e propaganda agraria, riesce a superare una situazione di grave arretratezza. Dal 1897, anno di avvio della Cattedra, al 1935, data in cui il governo fascista sopprime le Cattedre trasformandole in Ispettorati provinciali, la Piacenza agricola vive momenti di grande sviluppo, anni densi di progresso tecnico, sociale ed economico.
l’Azienda Sperimentale Agraria Vittorio Tadini
Istituita con lascito del compianto signor Vittorio Tadini, con testamento olografo del 30 dicembre 1927 è costituito dalle proprietà Faggiola e Vignazza, coi Loghetti di Cittadella, Ballerini di Gariga ed America, siti nel comune di Podenzano, è di proprietà della cattedra ambulante ed è eretta in ente morale con Regio Decreto del 2 febbraio 1933, n.132 ;essa è posta sotto l’alta vigilanza del Ministro per l’Agricoltura e le Foreste ed ha per iscopo di contribuire all’incremento delle produzioni animali e vegetali che hanno maggiore importanza per l’agricoltura locale e, segnatamente, del bestiame da latte, delle foraggere e dei cereali.
veduta dell’azienda sperimentale Tadini